Marcia per l’unione della Romania con la Moldova
Solo circa due mila persone, molto meno di quanto speravano gli organizzatori, hanno partecipato, sabato, nel centro di Bucarest, ad una nuova marcia di sostegno dellUnione della Romania con la Moldova. Molti arrivati dallo stato confinante, i partecipanti affermano che, nllattuale contesto geopolitico lUnione dei due stati è lunica soluzione affinchè gli etnici romeni della Moldova entrino nella Nato e nellUe, di cui è membro anche la Romania, e non cadano vittime di unaggressione russa, come quella contro lUcraina. Lo status di cittadini romeni e, quindi, europei, garantirà loro laccesso agli standard occidentali di legalità, prosperità e democrazia. Già tradizionali a Bucarest, le marce per la Bessarabia sono state inaugurate nel 2012, quando sono stati commemorati 200 anni dalla prima annessione di questa provincia romena dalla Russia, allepoca zarista. Su una parte del territorio della Bessarabia storica, entrata nella componenza della Romania dopo la Prima Guerra Mondiale e riannessa dallUrss nel 1940, è stata creata lattuale Moldova. Questa volta, i partecipanti alla marcia hanno chiesto che lUnione diventi il futuro progetto Paese dei politici romeni.
Bogdan Matei, 24.10.2016, 18:52
Solo circa due mila persone, molto meno di quanto speravano gli organizzatori, hanno partecipato, sabato, nel centro di Bucarest, ad una nuova marcia di sostegno dellUnione della Romania con la Moldova. Molti arrivati dallo stato confinante, i partecipanti affermano che, nllattuale contesto geopolitico lUnione dei due stati è lunica soluzione affinchè gli etnici romeni della Moldova entrino nella Nato e nellUe, di cui è membro anche la Romania, e non cadano vittime di unaggressione russa, come quella contro lUcraina. Lo status di cittadini romeni e, quindi, europei, garantirà loro laccesso agli standard occidentali di legalità, prosperità e democrazia. Già tradizionali a Bucarest, le marce per la Bessarabia sono state inaugurate nel 2012, quando sono stati commemorati 200 anni dalla prima annessione di questa provincia romena dalla Russia, allepoca zarista. Su una parte del territorio della Bessarabia storica, entrata nella componenza della Romania dopo la Prima Guerra Mondiale e riannessa dallUrss nel 1940, è stata creata lattuale Moldova. Questa volta, i partecipanti alla marcia hanno chiesto che lUnione diventi il futuro progetto Paese dei politici romeni.
Ieri, dopo le discussioni con i leader dei più importanti partiti che parteciperanno alle politiche dell11 dicembre, i militanti unionisti hanno affermato di aver ricevuto assicurazioni che le cose vanno nel senso auspicato. Essi si sono incontrati con rappresentanti del Partito Socialdemocratico, il partito con il maggiore gruppo parlamentare nellattuale Parlamento, dellAlleanza Liberali e Democratici, presieduta dal presidente del Senato, Calin Popescu-Tariceanu, e il Partito Movimento Popolare, dellex capo dello stato, Traian Basescu, e dellUnione Salvate la Romania e del Partito Romania Unita, ambo extraparlamentari.
La parte negativa delle marce della fine della settimana sono stati gli incidenti, senza precedenti alle marce unionistiche degli anni scorsi, esuberanti e pacifiche, tra i manifestanti e i gendarmi. Alcuni manifestanti hanno tentato forzare il cordone di sicurezza delle forze dellordine sul Viale della Vittoria, una delle più importanti arterie stradali bucarestine, per cui non avevano autorizzazione di accesso da parte del Municipio. Immobilizzati dalle forze dellordine, cinque di loro, diretti dal leader del movimento unionistico stesso, George Simion, sono stati fermati per qualche ora in una stazione di polizia e poi lasciati andare. Ma le immagini, di una violenza moderata, in cui romeni si scontrano con romeni, sono già state diffuse dalle tv romene e straniere, suscitando la soddisfazione degli avversari dellUnione della Romania con la Bessarabia. Proprio i partecipanti pacifici alla marcia e i giornalisti favorevoli alla causa unionistica affermano che il grande vincitore degli scontri di sabato è il leader dei socialisti pro-moscoviti della Moldova, Igor Dodon. Antioccidentale e romenofobo, di cui molti affermano che sarebbe telecomandato dalla Russia, Dodon è quotato, nei sondaggi sugli intenti di voto, come favorito delle presidenziali del 30 ottobre. E sabato ha ricevuto un un regalo immeritato da dove meno se laspettava. (traduzione di Adina Vasile)