Mar Nero – cooperazione per la neutralizzazione delle mine
La Romania, la Bulgaria e la Turchia hanno creato una forza congiunta per ripulire il Mar Nero dalle mine.
Bogdan Matei, 02.07.2024, 14:23
L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo provoca vittime collaterali. Durante i quasi due anni e mezzo di guerra, entrambe le parti in guerra hanno ricorso all’installazione di mine vicino ai loro porti sul Mar Nero, per evitare che venissero attaccati. E non poche mine si sono staccate dai dispositivi difensivi ideati dagli strateghi ucraini e russi e ora vagano alla deriva nel Mar Nero, mettendo in pericolo il traffico delle navi civili. Nel dicembre 2023, una nave battente bandiera panamense con grano ucraino a bordo ha colpito una mina che, secondo Kiev, era di origine russa, e due marinai sono rimasti feriti.
Nel mese di ottobre una nave mercantile battente bandiera turca ha urtato una mina al largo della costa romena e ha subito lievi danni. Per paura delle mine, i pescatori romeni esitano ad uscire sul mare e, secondo il padronato del settore, il raccolto di pesce locale è diminuito drasticamente. Quindi, affermano i giornalisti della zona, anche nei ristoranti della costa o del Delta del Danubio si trova spesso pesce importato. Le navi da crociera che scendono sul Danubio si fermano nei porti fluviali romeni, perché gli equipaggi e i turisti non hanno più il coraggio di uscire sul mare. I paesi rivieraschi e gli alleati della NATO, Bulgaria, Romania e Turchia hanno deciso di creare una forza congiunta per ripulire il Mar Nero dalle mine e garantire così la sicurezza del trasporto marittimo, comprese le navi che trasportano grano ucraino verso i mercati del mondo.
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, le forze navali dei tre Paesi hanno individuato e distrutto numerose mine galleggianti nel Mar Nero. D’ora in poi lo faranno in modo coordinato. Nel corso di una cerimonia organizzata in Turchia, nella grande città portuale di Istanbul, il vice ammiraglio romeno Mihai Panait ha assicurato che l’iniziativa congiunta dei tre Paesi è fondamentale per combattere la crescente minaccia delle mine marittime e garantire il passaggio sicuro delle navi.
Il principale scopo del gruppo navale MCM Black Sea è quello di mantenere la sicurezza del traffico marittimo nel Mar Nero, attraverso attività di sorveglianza, riconoscimento e neutralizzazione delle mine, nonché attraverso operazioni connesse di ricerca e salvataggio sul mare. Nel corso della prima azione, fino al 16 luglio, il gruppo navale opererà negli spazi marittimi nazionali dei tre Paesi. Le navi effettueranno esercitazioni congiunte, missioni di ricognizione e sorveglianza, per combattere le mine e per migliorare l’interoperabilità. Il comando della task force MCM Black Sea sarà affidato per i prossimi sei mesi alle forze navali turche. Nella prima metà del 2025 il comando verrà preso in carico dai partner bulgari e nella seconda metà del prossimo anno dalle forze navali romene.