Manodopera: la situazione dei lavoratori romeni all’estero
In piena pandemia di Covid-19, numerosi romeni hanno scelto di lasciare il Paese e andare a lavorare allestero soprattutto nellagricoltura. Germania, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Austria sono alcune delle loro destinazioni. La situazione è stata analizzata ieri dalle commissioni specializzate riunite del Senato. Invitati a offrire spiegazioni, la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, e il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, hanno sottolineato che le autorità possono intervenire a loro sostegno, solo se vengono segnalati dei problemi. Molte di queste persone – affermano i ministri – hanno firmato contratti individuali per lavori stagionali direttamente con i datori di lavoro, non tramite agenzie di collocamento.
Roxana Vasile, 12.05.2020, 11:50
In piena pandemia di Covid-19, numerosi romeni hanno scelto di lasciare il Paese e andare a lavorare allestero soprattutto nellagricoltura. Germania, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Austria sono alcune delle loro destinazioni. La situazione è stata analizzata ieri dalle commissioni specializzate riunite del Senato. Invitati a offrire spiegazioni, la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, e il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, hanno sottolineato che le autorità possono intervenire a loro sostegno, solo se vengono segnalati dei problemi. Molte di queste persone – affermano i ministri – hanno firmato contratti individuali per lavori stagionali direttamente con i datori di lavoro, non tramite agenzie di collocamento.
ʺDei 30.000 romeni partiti in aereo, in treno e dei 4.000 che hanno utilizzato mezzi propri, la stragrande maggioranza non è andata a lavorare tramite agenzie di collocamento della manodopera, ma tale fatto non rappresenta un problema. Se cè anche un solo romeno che, in questo momento, affronta difficoltà, deve sapere che è rappresentato dallo stato romeno a livello istituzionale. In qualsiasi momento, se nota delle irregolarità, beneficerà di sostegno da parte delle istituzioni dello stato romenoʺ, ha affermato la ministra Violeta Alexandru.
Dal canto suo, il ministro Bogdan Aurescu ha precisato che la libera circolazione dei lavoratori è prevista dalla legislazione europea e che, ad esempio, nei rapporti con la Germania, non cè stato alcun accordo con la Romania che permetta ai lavoratori stagionali romeni di andare a lavorare. Lopposizione parlamentare di Bucarest ha però un parere diverso. ʺIl Governo romeno non ha preso misure di sicurezza per i romeni che sono andati a lavorare allestero. La ministra del Lavoro ha sottolineato che i romeni, nella notte tra l8 e il 9 aprile, sono partiti per la Germania per conto loro. Il Ministero degli Esteri non ha chiarito se questoperazione è stata il risultato di uniniziativa diplomatica oppure se 2.000 persone si sono organizzate da sole, con autobus e aerei, e sono partite da Suceava (nord-est), per la Germania, in ununica notteʺ, ha dichiarato il socialdemocratico Robert Cazanciuc, presidente ad interim del Senato.
La Romania è il principale fornitore di lavoratori stagionali per lagricoltura degli stati europei occidentali, fatto che ha determinato unampia operazione di lobby delle organizzazioni padronali di questi Paesi presso i loro governi, poi pratiche diplomatiche delle autorità occidentali presso il Governo di Bucarest. Cosicché, sullo sfondo dello stato di emergenza per due mesi in Romania e della cancellazione dei voli verso numerosi stati dellUnione Europea, Bucarest ha permesso, in base ad unordinanza militare, più voli charter per il trasporto dei lavoratori, con lapprovazione delle autorità competenti dei Paesi di destinazione.