Maia Sandu – il secondo mandato da presidente
Maia Sandu è il primo presidente della Repubblica di Moldova (a maggioranza romenofona) ad ottenere il secondo mandato con voto diretto.
Mihai Pelin, 27.12.2024, 14:11
Maia Sandu ha iniziato il suo secondo mandato come presidente della Repubblica di Moldova, ottenuto in seguito alle elezioni svoltesi in autunno. Lei ha prestato giuramento in una solenne riunione congiunta del Parlamento e della Corte Costituzionale. Nel suo discorso di insediamento, Maia Sandu ha detto che riceve il suo secondo mandato “innanzittutto con umiltà e determinazione” e che la sua eredità dovrebbe essere “la Moldova nell’Unione Europea”, ma ha ammonito che l’integrazione europea non dovrebbe essere vista come un “biglietto di business class per il Paradiso”. Maia Sandu ha fatto il punto sui risultati del suo primo mandato e ha sottolineato che la Repubblica di Moldova è riuscita ad essere più indipendente dal punto di vista energetico e rispettata dai leader occidentali. Il capo dello stato ha esortato la società ad una grande mobilitazione nazionale nel processo di adesione all’UE. Maia Sandu ha dichiarato che la Repubblica di Moldova è rispettata dai leader occidentali per i successi del precedente mandato. Maia Sandu: “La Moldova è più rispettata che mai. Il mondo ci guarda con affetto e interesse e ci sostiene nel nostro sogno. Il resto dipende da noi. Abbiamo iniziato a liberarci dalla dipendenza energetica. Anche se i prezzi sono ancora alti, nessuno riesce più a imporci niente. Siamo riusciti a spalancare la porta verso l’UE, il che non è poco come piano e progetto nazionale. C’è ancora molto da fare, ma la strada è giusta. Vi esorto ad andare avanti con fiducia.”
La presidente ha dichiarato che nel suo secondo mandato continuerà a insistere sulla riforma della giustizia, che secondo lei è “ritardata da decenni”. “Il Governo avrà in me un partner serio e devoto, ma anche un critico severo in caso di scarso rendimento”, ha detto la Sandu. La Romania e la Repubblica di Moldova (a maggioranza romanofona) continueranno a lavorare per il benessere, la stabilità, i valori europei, la resilienza e la democrazia, ha affermato da parte sua il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, che si è congratulato con la presidente del paese confinante, Maia Sandu, al momento dell’assunzione del secondo mandato. Maia Sandu è la prima donna capo di stato e il sesto presidente della Repubblica di Moldova. Ha ottenuto il suo secondo mandato presidenziale con voto diretto – una prima nella politica di Chisinau – dopo il secondo turno delle elezioni presidenziali del 3 novembre. Maia Sandu ha sconfitto, soprattutto grazie alla diaspora moldava, con oltre 940.000 voti il suo sfidante sostenuto dai socialisti, Alexandr Stoianoglo, che ha ottenuto poco più di 750.000 voti. Nonostante abbia vinto le elezioni, la presidente Sandu ha perso di poco nelle circoscrizioni nel paese contro Stoianoglo, ex procuratore generale. Contemporaneamente alle elezioni presidenziali si è svolto un referendum nazionale sull’introduzione nella Costituzione dell’obiettivo strategico dell’integrazione del Paese nell’UE, che è passato con il 51,4%.
Il 2024 è stato un anno importante per la Repubblica di Moldova, consolidando il suo percorso europeista a seguito del referendum e delle elezioni presidenziali, ma ha evidenziato ancora una volta la profonda polarizzazione della società. Entrambi gli esercizi elettorali si sono conclusi con punteggi al limite. Nel corso della campagna, le autorità e la società civile hanno documentato una serie di ingerenze da parte della Russia, che hanno innescato una vera e propria guerra ibrida, orchestrata e finanziata dal gruppo di Ilan Şor, l’oligarca moldavo fuggito a Mosca per sfuggire al carcere. Le autorità di Chisinau hanno scoperto diversi schemi per organizzare e comprare gli elettori, oltre a vere e proprie campagne di denigrazione e propagazione di fake news.