L’Unione della Bessarabia con la Romania
Oggi, riccorrono 99 anni da quando, il 27 marzo del 1918, verso la fine della Prima Guerra Mondiale, nel contesto dello scioglimento dellImpero Zarista, il Consiglio del Paese (lorgano legislativo della Bessarabia) ha votato per lunione di questa provincia a maggioranza romena alla Madre Patria. Fu il primo atto costitutivo dello stato nazionale unitario romeno, processo che, alla fine dello stesso anno, si sarebbe concluso con lentrata sotto lautorità di Bucarest della Bucovina, della Transilvania, del Banato, della Crisana e del Maramures, precedentemente sotto il dominio dellImpero Asburgico. Le cerimonie dedicate allunione della Bessarabia alla Romania hanno un carattere piuttosto evocativo e non sono prive di tristezza. Lunione è durata solo 22 anni. Nellestate del 1940, in seguito ad un ultimatum, la Mosca di Stalin ha annesso sia la Bessarabia, che il nord della Bucovina, territorio appartenenti, attualmente, alle ex repubbliche sovietiche Moldova ed Ucraina.
Bogdan Matei, 27.03.2017, 16:24
Oggi, riccorrono 99 anni da quando, il 27 marzo del 1918, verso la fine della Prima Guerra Mondiale, nel contesto dello scioglimento dellImpero Zarista, il Consiglio del Paese (lorgano legislativo della Bessarabia) ha votato per lunione di questa provincia a maggioranza romena alla Madre Patria. Fu il primo atto costitutivo dello stato nazionale unitario romeno, processo che, alla fine dello stesso anno, si sarebbe concluso con lentrata sotto lautorità di Bucarest della Bucovina, della Transilvania, del Banato, della Crisana e del Maramures, precedentemente sotto il dominio dellImpero Asburgico. Le cerimonie dedicate allunione della Bessarabia alla Romania hanno un carattere piuttosto evocativo e non sono prive di tristezza. Lunione è durata solo 22 anni. Nellestate del 1940, in seguito ad un ultimatum, la Mosca di Stalin ha annesso sia la Bessarabia, che il nord della Bucovina, territorio appartenenti, attualmente, alle ex repubbliche sovietiche Moldova ed Ucraina.
Centinaia di migliaia di bessarabi si sono rifugiati, in quel momento, in Romania, altre decine di migliaia sono stati deportati in Siberia o Kazakistan, e al loro posto gli occupanti hanno portato coloni da tutti i canti dellImpero. Indipendente dal 1991, “lodierna repubblica non è la Bessarabia del 1918, nè per quanto riguarda la componenza nazionale, nè come territorio e confini. La Repubblica Moldova è molto più divisa dal punto di vista politico, amministrativo, etnico, linguistico, religioso, della Bessarabia del 1918” – sottolineava lambasciatore di Chişinăului a Bucarest, Mihai Gribincea. Lambasciatore ammoniva che la più grave conseguenza della metà di secolo di occupazione è che, sebbene la Moldova fosse uscita dallURSS, a livello delle mentalità non è uscita lURSS dalla Moldova.
Obbligati a coabitare, il premier pro-occidentale della Moldova, Pavel Filip, che è venuto, la scorsa settimana, in Romania, e ha definito i due stati cuori gemelli”, e il neo presidente moldavo, il socialista filorusso Igor Dodon, che si è recato a Mosca due volte in meno di tre mesi dallinvestitura, sono rappresentativi per la rottura politica, geopolitica e di valori nella società moldava.
Negli ultimi anni, in ambo le capitali, Bucarest e Chisinau, decine di migliaia di persone hanno partecipato, allinsegna dello slogan “La Bessarabia è la Romania”, alle cosiddette marce unionistiche. Erano animati anche dalla convinzione che per la Moldova, amministrata da una classe politica profondamente corrota, resa fragile dal separatismo pro-russo in Transnistria (nellest della Moldova) e che tutte le classifiche di specialità indicano come lo stato più povero dEuropa, lunica soluzione è lUnione alla Romania membro dellUe e della Nato, con uno stato di diritto funzionante e in cui il PIL pro capite e, stando agli esperti, di circa 20 volte maggiore. In parallello, non animata da nessuna spinta espansionistica, la Bucarest ufficiale – la Presidenza, il Governo, il Parlamento e il Ministero degli Esteri – è rimasta il più costante ed energico avvocato della sovranità e dellintegrità territoriale dello stato confinante e delle sue aspirazioni di integrazione europea. (traduzione di Adina Vasile)