Ludovic Orban, nuovo incarico alla premiership
Con una mossa anticipata da molti commentatori, il presidente Klaus Iohannis ha incaricato sempre il leader del PNL, Ludovic Orban, a formare un nuovo governo. La designazione arriva un giorno dopo che la sua squadra esecutiva è stata sfiduciata. La mozione di sfiducia è stata inoltrata dal PSD e dallUDMR dopo che il governo ha posto la fiducia nel Parlamento sul ritorno allelezione dei sindaci in due turni.
Bogdan Matei, 07.02.2020, 13:22
Secondo la Costituzione, entro dieci giorni, il ministro designato deve presentare al Parlamento la sua equipe. Dopo altri 15 giorni, il Parlamento bicamerale si deve riunire in seduta congiunta e votare il governo Orban 2. Se i senatori e i deputati lo bocciano, il capo dello stato può fare unulteriore designazione, ma se anche la seconda proposta di premier viene bocciata, si possono avviare le pratiche per le elezioni anticipate. Sarebbe una prima assoluta nei tre decenni di democrazia post-comunista, perché, per quanto fosse instabile la scena politica dal 1990 finora, non si è mai arrivati allo scioglimento del Parlamento. Stando agli esperti, una situazione del genere non è sicura neanche adesso. Il 21 giugno sarebbe la data limite per lorganizzazione delle anticipate, perché poi iniziano gli ultimi sei mesi del mandato dellattuale Legislativo, in cui non può più essere sciolto.
Dopo le consultazioni di giovedì con i partiti parlamentari, il presidente ha ribadito che la sua prima opzione resta il ritorno allelettorato, tramite lorganizzazione di elezioni politiche anticipate. Lidea è condivisa dal PNL, USR e dallUDMR, ma non è accettata dagli altri partiti. I sondaggi sugli intenti di voto indicano il PNL come il partito più popolare, con il 47% dei consensi, mentre lex potere socialdemocratico è sceso a solo il 20%. Assieme ai partner di PLUS, lUSR si avvicinerebbe al 15%. LUDMR si piazza, come al solito, poco sopra la soglia elettorale del 5%, mentre il PMP, lALDE e Pro Romania otterrebbero percentuali inferiori al 5%.
Al di là di calcoli e procedure, resta la situazione evidente, segnalata dal politologo Cristian Pîrvulescu, che la Romania sta attraversando una fase di instabilità politica, abbiamo avuto quattro governi in tre anni e mezzo, le maggioranze sono scomparse. In più, dal 2012 finora, a Bucarest si sono succeduti ben nove Governi, di destra o di sinistra, monocolori o di coalizione, politici o tecnici. In unintervista a Radio Romania, il professor Pîrvulescu afferma che sarà necessaria una riforma costituzionale che garantisca un più di coerenza sia allamministrazione che alle istituzioni politiche. Una terapia del genere sarebbe necessaria, sono del parere i commentatori, anche per riabilitare limmagine della classe politica, nel suo insieme, agli occhi di un elettorato sempre più stanco a annoiato dai giochi politici dietro le quinte, dallinstabilità cronica e dal via-vai di amministrazioni che non lasciano nulla di notevole dietro di loro.