Luce verde dall’UE alla legge Net-Zero
Via libera del Consiglio e del Parlamento Europeo alla legge che offre vantaggi per gli investimenti nelle tecnologie pulite.
Mihai Pelin, 30.05.2024, 11:57
Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno adottato la forma finale della legge sull’industria a emissioni zero, che offre vantaggi per gli investimenti nelle tecnologie pulite. Si tratta anche dei metodi di cattura del biossido di carbonio, e le aziende del settore della produzione di petrolio e gas, comprese quelle romene, hanno obblighi, ma anche opportunità di investimento. La legge sull’industria a emissioni zero prevede incentivi per tutti gli investimenti in tecnologie pulite e, allo stesso tempo, è volta a ridurre l’uso e la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili.
Attraverso questo documento, l’Unione si propone che, entro il 2030, almeno il 40% della produzione di tecnologie pulite di cui avrà bisogno, avvenga sul territorio comunitario. Tra i vantaggi offerti all’industria di questo tipo si annoverano la semplificazione della legislazione sugli investimenti e termini più brevi per ottenere approvazioni o autorizzazioni. D’altro canto, gli stati membri potranno concedere regimi di finanziamento preferenziali per investimenti in tecnologie pulite e un migliore accesso al mercato. Inoltre, potranno introdurre nuovi criteri nelle aste pubbliche per favorire le tecnologie pulite: fotovoltaico, eolico, pompe di calore, idrogeno, nucleare o industria delle batterie.
Per ridurre le emissioni, la legge prevede anche progetti di stoccaggio del biossido di carbonio, e le aziende europee che producono petrolio e gas hanno obblighi molto chiari nel garantire questi depositi per l’iniezione. L’obiettivo è di 50 milioni di tonnellate di biossido di carbonio in questi depositi entro il 2030. Siccome la Romania è il secondo produttore europeo, le aziende nazionali hanno l’obbligo di mettere a disposizione depositi per nove milioni di metri cubi. Le compagnie Romgaz e Petrom sono insoddisfatte, ma non di questo obbligo, bensì del fatto che sono costrette a investire nell’iniezione prima di trovare clienti per questo servizio.
Secondo il più recente Eurobarometro, gli europei continuano a esprimere un elevato livello di preoccupazione per l’ambiente, considerandolo una questione che li riguarda personalmente. Più di tre quarti degli europei affermano che le questioni ambientali hanno un impatto diretto sulla loro vita quotidiana e sulla loro salute. Inoltre, più di quattro intervistati su cinque concordano sul fatto che la legislazione ambientale dell’UE è necessaria per proteggere l’ambiente nel loro paese.
I cittadini sono preoccupati anche per i costi dell’inquinamento. Il 92% degli europei ritiene che le imprese dovrebbero farsi carico dei costi legati alla bonifica ambientale, mentre il 74% concorda sul fatto che questo sia il compito delle autorità pubbliche. Il sondaggio indica anche le preoccupazioni dei cittadini riguardo all’inquinamento e alla scarsità d’acqua, il loro sostegno all’economia circolare e al ripristino della natura, nonché la loro consapevolezza dell’impatto delle sostanze chimiche dannose.