Lo stato dell’infrastruttura e la sicurezza stradale
La tragedia avvenuta sabato, nel distretto di Ialomiţa, nel sud della Romania, in seguito alla quale 10 persone hanno perso la vita dopo che un tir ha lasciato la corsia e si è schiantato con un minibus, porta di nuovo all’attenzione pubblica i problemi di sicurezza stradale. D’altronde, la Romania si piazza al primo posto nell’UE per quanto riguarda il numero dei decessi a causa di incidenti stradali. L’indagine nel caso della tragedia di Ialomiţa è in corso: secondo alcune fonti, il tir avrebbe avuto la velocità legale e l’autista avrebbe osservato le pause dovute per il riposo. Esiste, tuttavia, la possibilità che si sia addormentato oppure che abbia utilizzato il telefonino mentre guidava. Già da sabato l’uso del cellulare al volante sarà punito con multe salatissime e addirittura con la sospensione della patente.
Roxana Vasile, 08.10.2019, 14:57
La tragedia avvenuta sabato, nel distretto di Ialomiţa, nel sud della Romania, in seguito alla quale 10 persone hanno perso la vita dopo che un tir ha lasciato la corsia e si è schiantato con un minibus, porta di nuovo all’attenzione pubblica i problemi di sicurezza stradale. D’altronde, la Romania si piazza al primo posto nell’UE per quanto riguarda il numero dei decessi a causa di incidenti stradali. L’indagine nel caso della tragedia di Ialomiţa è in corso: secondo alcune fonti, il tir avrebbe avuto la velocità legale e l’autista avrebbe osservato le pause dovute per il riposo. Esiste, tuttavia, la possibilità che si sia addormentato oppure che abbia utilizzato il telefonino mentre guidava. Già da sabato l’uso del cellulare al volante sarà punito con multe salatissime e addirittura con la sospensione della patente.
Sono stati inoltre annunciati controlli nel traffico per la verifica dei tachigrafi che registrano i tempi di guida e di riposo dei trasportatori. Il ministro dei Trasporto, Răzvan Cuc, ha precisato che proporrà anche l’introduzione di impianti per la scansione della retina atti a segnalare la stanchezza, ma anche ad avvertire nel caso in cui viene oltrepassata la corsia. Stando al vicepresidente dell’Unione Nazionale dei Trasportatori Stradali di Romania, Constantin Isac, sono però necessarie anche altre misure preventive che non riguardano solo l’osservanza delle regole per gli autisti professionisti. Constantin Isac: “Molto critiche sono la circonvallazione di Bucarest e di tutte le grandi città — mi riferisco, soprattutto, a tutti i servizi che deve offrire un parcheggio, cioè bagni, toilette, ovviamente sorveglianza … Non bisogna dare la colpa solo agli autisti o all’infrastruttura, ma anche al modo in cui viene effettuato il controllo nel traffico.”
Il consulente per problemi di sicurezza stradale ed ex vice direttore della Polizia Stradale, Costin Tătuc, completa il quadro delle necessità: “Si dovrebbero, forse, introdurre, anche alcuni allestimenti stradali, che permettano la separazione delle fonti di traffico, e mi riferisco alle strade destinate ai veicoli lenti, che dovrebbero essere paralleli a queste strade nazionali — una specie di strade collettrici. La migliore soluzione è evitare queste località tramite la costruzione di autostrade.”
Le autostrade rappresentano uno dei punti deboli della Romania. A 30 anni dalla Rivoluzione anticomunista e a oltre 12 da quando è membro dell’UE, la Romania non ha nemmeno un’autostrada che attraversi i monti Carpazi. Alla fine del 2018, c’erano solo circa 800 chilometri di autostrada, di cui circa 100 ereditati dal periodo della dittatura di Nicolae Ceauşescu. I pochi tratti di autostrada costruiti finora fanno piuttosto da collegamento con l’estero, anziché permettere agli abitanti del centro del Paese, ad esempio, di arrivare più velocemente a Bucarest oppure sul litorale del Mar Nero. Tuttavia, le cose si muovono con difficoltà. Oltre all’indolenza di coloro che si sono succeduti, lungo gli anni, al Potere, la burocrazia è stata una delle barriere, come pure la scelta dei costruttori, compresi quelli stranieri, il cui principale scopo è stato di alimentare i propri conti.