ll futuro e la situazione della Televisione Pubblica Romena
Su un mercato mediatico come quello in Romania, che promuove, in generale, pseudo-valori, in cui limparzialità professionale è negoziabile e la mancanza di decenza onnipresente, la Televisione e la Radio pubblica hanno il dovere di non allontanarsi dalla propria missione. Linteresse pubblico, in tutte le sue forme, dallinformazione al divertimento, dalla cultura alleducazione, va servito a qualsiasi costo, come unica missione. Tuttavia, a causa dei problemi finanziari con cui si confronta da tempo, il futuro della Televisione Romena è sotto il segno dellincertezza. I debiti accumulati, che ammontano a 150 milioni di euro, hanno portato il futuro della Televisione pubblica romena al centro di accesi dibattiti, persino a livello delle autorità.
Florentin Căpitănescu, 24.02.2016, 14:48
Un ampio dibattito dedicato al suo salvataggio, cui ha partecipato anche il premier tecnocrate Dacian Ciolos, si è svolto, ieri, nel Parlamento. Occorrono misure urgenti per fermare le attuali perdite della Televisione Pubblica, ha affermato il premier, il quale ha espresso la disponibilità del Governo a implicarsi nel trovare soluzioni adeguate. Però laiuto può essere offerto entro certi limiti, soprattutto dal punto di vista finanziario, ha ammonito il premier.
“Ciò che non possiamo fare, per quanto volessimo, prima del mese di luglio, è dare soldi adesso, nelle prossime settimane, alla Televisione Pubblica. Ciò significherebbe fare una manovra bis sui conti pubblici. Ma, fino allora, ci sono alcune misure che andrebbero prese per chiudere il rubinetto dello spreco”, ha detto Ciolos.
Cè, invece, una discussione sulla modifica della Legge sullinsolvenza, cosicchè possa essere dichiarato il fallimento della Società Romena di Televisione e possa essere creata una nuova struttura. Nessuna soluzione finanziaria sarà efficiente a medio e lungo termine senza una ristrutturazione severa della Società Romena di Televisione – afferma il presidente dellUnione Democratica Magiari di Romania, il deputato Kelemen Hunor, che si dichiara contrario ad una delle proposte, quella che la Televisione e la Radio Pubblica siano accorpate.
“Io a questo punto non discuterei anche della Radio pubblica, che, per ora, va bene. Cerchiamo di non trasformare un unico decesso in un altro malato che morrà piano piano. Laccorpamento con la Radio non è una soluzione”, ha detto Hunor.
Dal canto suo, il presidente del Senato, Calin Popescu Tariceanu, ha valutato che la mancata performance della Televisione Pubblica non si deve a carenze legislative e ha lodato la Radio Pubblica, che funziona secondo le stesse norme, ma con risultati finanziari buoni. Il ministro delle Finanze, Anca Dragu, ha annunciato che analizzerà tutte le proposte avanzate al dibattito e tornerà nel Parlamento con possibili soluzioni. (traduzione di Adina Vasile)