L’evoluzione dell’influenza
Già sconvolta dal deprezzamento, ogni giorno, della moneta nazionale, il leu, rispetto alle principali monete e devastata da fenomeni meteo gravi, la Romania si trova ora anche sotto la minaccia di un’epidemia di influenza. Le autorità sanitarie decideranno questa settimana se dichiarare l’esistenza di un’epidemia a livello nazionale. La ministra della Salute, Sorina Pintea, ha precisato che la decisione verrà presa se, per la terza settimana consecutiva, il numero dei casi diagnosticati, comunicati dall’Istituto Nazionale di Sanità, supererà le stime. Il numero delle vittime ammonta, comunque, a decine, ed è molto più alto rispetto all’anno scorso, quando sono stati registrati solo quattro decessi a causa del virus influenzale. La maggior parte delle persone decedute non erano vaccinate ed erano già vulnerabili perché soffrivano anche di altre malattie.
Bogdan Matei, 28.01.2019, 13:24
D’altra parte, ha precisato la ministra Pintea, il numero dei contagi nelle scuole, trasmesso al ministero dalle direzioni provinciali di sanità pubblica, si è avvicinato a seimila. È anche il motivo per cui il ministero della Sanità ha chiesto a quello dell’Istruzione di sospendere le lezioni in tutte le scuole venerdì, 25 gennaio, dopo che giovedì, per la Giornata dell’Unificazione dei Principati Romeni, gli alunni avevano comunque avuto un giorno libero. Da lunedì, però, circa tre milioni di alunni e prescolari sono tornati a scuola. La ministra dell’Istruzione, Ecaterina Andronescu, ha precisato che le scuole non verranno chiuse questa settimana, perché si avvicina la fine del semestre e i professori devono calcolare i voti finali. Nel contesto della diffusione delle infezioni respiratorie, Ecaterina Andronescu ha consigliato i genitori di portare prima i figli dal medico se sospettano eventuali sintomi di influenza o di raffreddore ed ha ribadito che lo smistamento epidemiologico va effettuato a scuola, ogni mattino.
Le autorità chiedono a tutte le persone con sintomi simili a quelli dell’influenza, di rivolgersi, in primo luogo, ai medici di famiglia, perché ogni medico con diritto di libera pratica può prescrivere farmaci antivirali. Gli specialisti raccomandano inoltre l’isolamento volontario a casa delle persone con sintomi simili a quelli influenzali e l’osservanza delle misure igienico — sanitarie. È fondamentale, in tal senso, lavarsi le mani. Negli ospedali, è d’obbligo indossare l’equipaggiamento di protezione adeguato — mascherine, guanti, camici — sia per i visitatori, che il personale sanitario. Altre misure riguardano il completamento delle riserve di farmaci antivirali negli ospedali in cui vengono ricoverati malati con infezioni respiratorie acute, nonché la vaccinazione urgente del personale non vaccinato. Gli specialisti ammoniscono inoltre che, secondo i dati centralizzati negli ultimi 15 anni, l’apice delle epidemie di influenza, cioè il maggiore numero di contagi, si verifica, in generale, a metà marzo.