L’Europa ribadisce il sostegno alla Moldova
Bogdan Matei, 17.06.2016, 16:56
La mancanza di prevedibilità della politica di Chisinau
rende la Moldova una specie di patata bollente per l’Unione Europea. Nel 2014,
la Moldova era unanimamente ritenuta il Paese con i maggiori progressi tra i
membri del Partenariato Orientale, il pacchetto di programmi tramite cui
Bruxelles tenta di avvicinare agli standard occidentali di democrazia, legalità
e prosperità gli ex stati sovietici. Le riforme promosse in modo convincente
dal Governo di coalizione di Chisinau, presieduto da Iurie Leanca, sono state
validate all’epoca tramite gli Accordi di associazione e libero scambio con
l’UE. Alla fine dello stesso anno, i partiti della compagine governativa – Liberal-Democratico, Democratico e Liberale
– si aggiudicavano le elezioni politiche con un sensibile avanzo rispetto ai
socialisti e comunisti filo-russi. I vincitori però non sono stati in grado di
gestire il successo. In un anno e mezzo, non meno di 7 personaggi politici sia
sono stati costretti a dimettersi dalla carica di premier, sia non hanno
ottenuto il voto di fiducia, sia hanno rinunciato a presentarsi davanti ai
deputati con le loro virtuali equipe esecutive.
Nel frattempo, l’Opposizione non si stancava di
muovere accuse contro un’amministrazione durante il mandato della quale, dal
sistema bancario del Paese era scomparso un miliardo di dollari, pari al 15%
del PIL. Il periodo di agonia si è concluso con l’investitura, lo scorso 20
gennaio, del Governo, dichiaratamente pro-europeo, presieduto da Pavel Filip,
con i voti di una maggioranza eterogenea, che va dai liberali agli ex comunisti.
La Francia e la Romania copresiedono il Gruppo di Azione Europea per la Moldova
e, prima della visita a Chisinau, assieme al segretario di stato nel Ministero
francese degli Esteri, Harlem Desir, il capo della diplomazia di Bucarest,
Lazar Comanescu, ha spiegato che la visita è, da una parte, un messaggio
molto chiaro di attenzione speciale e della volontà di consolidare i rapporti
tra l’UE e la Moldova, e, allo stesso tempo, trasmette che, per consolidare
l’avvicinamento all’UE, la Moldova deve assolutamente continuare i processi di
riforma.
Il risanamento della giustizia, la lotta contro la
corruzione, il miglioramento dell’ambiente d’affari, sono tutti, ha ribadito il
diplomatico francese, riforme vitali affinchè la Moldova possa beneficiare al
massimo del sostegno dell’UE e della comunità internazionale. Le riforme non
sono per soddisfare le attese di Bruxelles, ma dei cittadini della Moldova
– dichiarava di recente in esclusiva
per RRI anche il copresidente del
Comitato Parlamentare di Associazione UE-Moldvoa, l’eurodeputato romeno Andi
Cristea. Egli sottolineava che, tramite il consolidamento della democrazia e la
creazione di nuovi posti di lavoro, sono create condizioni di vita migliori per
i cittadini. (traduzione di Octavian Cordos)