L’Europa prima della stagione fredda
Dopo la crisi energetica degli anni precedenti, gli stati dell'UE hanno adottato misure per coprire il proprio fabbisogno di petrolio e gas prima dell'inizio della stagione fredda.
Sorin Iordan, 29.11.2023, 15:06
Gli stati dellUnione Europea si sono preparati intensamente per larrivo dellinverno con scorte significative di petrolio e gas naturale nelleventualità di una lunga stagione fredda con temperature molto basse. Dopo la crisi energetica europea del 2022 e del 2023, associata alla fine della pandemia di Covid-19, allinizio dellinvasione militare russa dellUcraina e allimposizione di sanzioni alla Federazione Russa, quando le tariffe dellelettricità e del gas naturale sono aumentate drasticamente sul mercato, e i costi per la popolazione sono esplosi, i paesi del blocco comunitario hanno adottato misure per evitare il ripetersi di uno scenario simile.
Secondo unanalisi Reuters, le scorte petrolifere dei paesi dellUE erano, a metà novembre, 12 milioni di barili al di sopra della media stagionale degli ultimi 10 anni. Allo stesso tempo, le riserve di gas sono a livelli record in un contesto di calo dei consumi industriali. In paesi come Germania, Italia, Francia, Spagna e Belgio, il consumo di gas per la produzione industriale è diminuito del 13% nei primi nove mesi di questanno, rispetto alla media stagionale degli ultimi 10 anni.
I prezzi adeguati allinflazione sono stati in media di 48 euro per megawattora, in calo rispetto ai 223 euro dellagosto 2022. Le tariffe sono ancora elevate rispetto ai 23 euro per megawattora della media tra il 2015 e il 2019, ma sono molto al di sotto del livello registrato nel periodo precedente, nel pieno della crisi, ma gli analisti stimano che potrebbero scendere ulteriormente il prossimo anno. Un forte deprezzamento si è registrato nel caso del carbone, i cui prezzi sono scesi da 273 euro a tonnellata nel 2022, a circa 102 euro attuali.
Un buon esempio di diversificazione delle fonti energetiche è fornito dallAmministrazione di Parigi. Tra gli stati europei meno dipendenti dal gas russo, la Francia ha rafforzato il settore dellenergia nucleare, le importazioni di gas liquefatto dagli Usa o di gas naturale dalla Norvegia e ha sviluppato il settore dellenergia verde. Recentemente Parigi ha annunciato il raggiungimento dellobiettivo dellindipendenza energetica da Mosca. Per quanto riguarda la Romania, il Governo di Bucarest ha affermato che non ci saranno problemi per lapprovvigionamento di gas naturale nelle condizioni di un inverno normale.
Il ministro romeno dellEnergia, Sebastin Burduja, ha affermato che, secondo le statistiche di Bruxelles, la Romania è il paese con la più importante produzione di gas in Europa, soprattutto grazie al progetto Neptun Deep, che inizierà nel 2027 e prevede lo sfruttamento di un vasto giacimento di petrolio e gas naturale scoperto nella zona economica esclusiva del Mar Nero. Allo stesso tempo Burduja ha precisato che la Romania è al primo posto nellUE per quanto riguarda il grado di copertura dei consumi con le proprie fonti di produzione. Per quanto riguarda il gas, il ministro ha assicurato che tutti i depositi di gas sono pieni.