L’Europa e la Russia
L’ex ministro della Difesa nel Governo di Bucarest che, un decennio fa, otteneva l’ingresso della Romania nella NATO, l’eurodeputato socialdemocratico Ioan Mircea Pascu, ha presentato mercoledì nella plenaria del Legislativo comunitario una risoluzione sulla sicurezza al Mar Nero dopo l’annessione della penisola ucraina della Crimea alla Russia.
Bogdan Matei, 11.06.2015, 15:18
L’ex ministro della Difesa nel Governo di Bucarest che, un decennio fa, otteneva l’ingresso della Romania nella NATO, l’eurodeputato socialdemocratico Ioan Mircea Pascu, ha presentato mercoledì nella plenaria del Legislativo comunitario una risoluzione sulla sicurezza al Mar Nero dopo l’annessione della penisola ucraina della Crimea alla Russia.
Il documento condanna risolutamente le azioni di Mosca anche in altre zone dello spazio ex sovietico, dal quale, a un quarto di secolo dallo smembramento dell’URSS, i russi sembrano non potersi separare. L’annessione illegale della Crimea, la destabilizzazione dell’est dell’Ucraina e la situazione nelle province secessioniste filorusse dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, uscite dall’autorità della Georgia, dimostrano, dice Pascu, che la Russia vuole controllare la riva del Mar Nero.
La Crimea, aggiunge l’eurodeputato romeno, è un Kaliningrad del Sud, volto a sostenere una potenziale espansione. Collega di Pascu nel gruppo dei socialisti europei, Victor Bostinaru denuncia, a sua volta, il risvegliato appetito territoriale della Russia.
Voglio richiamare l’attenzione sulla strategia graduale della Russia di implementare l’occupazione di territori del vicinato, passando da conflitti interetnici a conflitti congelati e poi alla loro diretta occupazione, come nel caso dell’Ossezia del Sud, dell’Abkhazia e della Crimea. Non in ultimo, indico la presenza massiccia della Russia in una guerra elettronica di portate, identificata come tale dalla NATO e dai partner UE, ha dichiarato Victor Bostinaru.
La liberale romena Norica Nicolai ammonisce che la presenza militare russa in Transnistria (est della Moldova) e l’escalation del conflitto in Ucraina potrebbero avere come esito l’avanzata delle truppe russe fino alle foci del Danubio.
A breve, vedremo delle truppe russe vicine alle foci del Danubio, il che creerà un grandissimo problema per la sicurezza dell’UE. Sarà un confine lunghissimo con la Russia e, in primo luogo, dovremo tentare di fare dei passi notevoli, innanzitutto diplomatici, per prevenire una simile escalation del conflitto, ha detto Norica Nicolai.
Dai banchi della destra popolare, Daniel Buda afferma che andrebbe analizzata con tutta la responsabilità la possibilità di fornire all’Ucraina dei mezzi militari difensivi, in quando solo la sua capacità di difesa può garantire la pace e la sicurezza nella regione.
A prescindere dall’ideologia, gli eurodeputati venuti dalla Romania sembrano, quindi, parlare ad un unica voce. E una possibile spiegazione sono le ben 12 invasioni militari russe che hanno subito i romeni negli ultimi tre secoli.
Però il Parlamento Europeo, nell’insieme, ha confermato la posizione estremamente critica nei confronti di Mosca, adottando sempre mercoledì un documento tramite cui sollecita all’esecutivo comunitario azioni efficaci e sostegno finanziario per contrastare la propaganda e la disinformazione russa all’interno dell’UE e all’estero.
Gli stati membri, aggiungono gli eurodeputati, devono creare un meccanismo coordinato di monitoraggio dell’assistenza finanziaria, politica o tecnica offerta dalla Russia ai partiti politici e ad altre organizzazioni dello spazio comunitario.