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L’Europa e il conflitto in Siria

Non sono stati annunciati progetti precisi, nè sono state prese decisoni importantissime. La presenza, ieri, a Strasburgo, della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese François Hollande luno accanto allaltro, ha avuto, per molti, un valore storico. Si dovrebbe fare un salto di 26 anni a ritroso nel tempo per ritrovare leader del “motore” dellEuropa rivolgendosi, insieme, allEuroparlamento. A breve tempo dopo il crollo del muro di Berlino, nel 1989, Helmut Khol e François Mitterrand salivano alla tribuna di Strasburgo per dissipare i timori degli stati membri Ue per quanto riguarda la riunificazione del vecchio continente. Simili sentimenti prevalgono anche attualmente, ha sottolineato Angela Merkel, nel contesto estremamente difficile generato dalla crisi dei rifugiati, la più grave dopo la Seconda Guerra Mondiale.

L’Europa e il conflitto in Siria
L’Europa e il conflitto in Siria

, 08.10.2015, 15:36

Non sono stati annunciati progetti precisi, nè sono state prese decisoni importantissime. La presenza, ieri, a Strasburgo, della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese François Hollande luno accanto allaltro, ha avuto, per molti, un valore storico. Si dovrebbe fare un salto di 26 anni a ritroso nel tempo per ritrovare leader del “motore” dellEuropa rivolgendosi, insieme, allEuroparlamento. A breve tempo dopo il crollo del muro di Berlino, nel 1989, Helmut Khol e François Mitterrand salivano alla tribuna di Strasburgo per dissipare i timori degli stati membri Ue per quanto riguarda la riunificazione del vecchio continente. Simili sentimenti prevalgono anche attualmente, ha sottolineato Angela Merkel, nel contesto estremamente difficile generato dalla crisi dei rifugiati, la più grave dopo la Seconda Guerra Mondiale.



LEuropa continua ad essere messa alla prova. Già scosso da una crisi finanziaria, ancora destabilizzato da una crisi sociale, adesso anche seriamente provato dallaflusso di migranti dal Medio Oriente e dal Nord Africa, il continente si confronta con molteplici problemi. Lutilità dellArea Schengen, spazio di libera circolazione, è messa in dubbio. La sua scomparsa, accanto allabolizione della moneta unica europea, potrebbe condurre però alla fine dellEuropa. Poi, i Paesi Ue tendono a preferire lazione solitaria a quella solidale. Il tentativo di salvarsi da solo, di sottrarsi o di mettersi al riparo è illusorio – ha sottolineato il presidente francese François Hollande. Sempre nella sua visione, nel contesto in cui gli estremisti guadagnano terreno con discorsi radicali, il nazionalismo equivale alla guerra. Date queste minacce, lEuropa sarà capace di far fronte alla crisi dei rifugiati solo se agirà in modo solidale, in virtù dei suoi valori. Inoltre, i migranti vanno trattati come esseri umani, non come una massa anonima. Molti vengono a integrarsi nelle società europee; queste devono mantenere le loro regole e i rifugiati devono impararle – ha completato la cancelliera tedesca Angela Merkel.



La cancelliera si è pronunciata una volta in più, assieme al capo dello stato francese, a favore della procedura di spartizione equa dei migranti tra tutti gli stati membri. La Romania ha accettato di ospitare oltre 4 mila persone. Inoltre, nella visione dellambasciatore americano alla NATO, Douglas Lute, la Romania potrebbe contribuire ad una soluzione politica alla crisi siriana, nel contesto in cui ha, ancora, unambasciata aperta a Damasco. Finora, lEuropa ha tardato a capire che le tragedie nel Medio Oriente e nel Nord Africa non resteranno senza conseguenze per essa – ha aggiunto il presidente Hollande. Se neanche adesso prenderà misure adeguate, sarà costretta a subire le conseguenze. (traduzione di Adina Vasile)


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