Legge sull’Agenzia Nazionale di Integrità, modificata
Il Senato di Bucarest, come istituzione decisionale, ha adottato la proposta legislativa di modifica della Legge sull’Agenzia Nazionale di Integrità (ANI). In questo modo, i divieti applicati ai parlamentari per l’inosservanza dei provvedimenti legali relativi al conflitto di interessi, nel periodo 2007 — 2013, cessano di diritto. Secondo una decisione precedente della Corte Costituzionale, in quel periodo, cioè fino all’entrata in vigore della Legge sullo Statuto dei Senatori e dei Deputati, il reato di conflitto di interessi non era regolato dal diritto civile per i parlamentari. L’opposizione ha criticato veementemente il disegno di legge, sostenendo che c’è bisogno di un approccio unitario per quanto riguarda il conflitto di interessi e l’integrità degli eletti.
Florentin Căpitănescu, 19.12.2017, 13:06
Il senatore PNL (di destra, il principale partito all’opposizione) Alina Gorghiu ha attirato l’attenzione che questa legge è volta a pulire il passato di alcuni parlamentari, ma non offre soluzioni per il futuro: “Il futuro sarebbe risolto tramite un Codice in cui raccogliere le oltre 270 leggi in cui esistono provvedimenti relativi all’incompatibilità e al conflitto di interessi. Non esiste alcuna prospettiva di regolamentazione unitaria. Continueremo ad avere problemi con questi casi di integrità. È un’anomalia legislativa come non ho mai visto”.
Dal canto suo, il senatore USR (sempre all’opposizione), Vlad Alexandrescu, ha affermato che “i parlamentari del Potere si affrettano a cancellare, con i riflessi dei criminali, le tracce dal luogo del delitto”. “Vi affrettate a cancellare gli effetti delle incompatibilità e dei conflitti di interessi per centinaia di parlamentari, sindaci, presidenti di consigli provinciali e consiglieri locali”, ha detto ancora Alexandrescu.
La maggioranza parlamentare ha risposto tramite la voce del senatore socialdemocratico Claudiu Manda: “Sono d’accordo con voi che c’è un’anomalia legislativa, soprattutto perché sappiamo che ci sono state situazioni in cui, nel periodo 2007-2013, i senatori hanno trasgredito una legge entrata in vigore nel 2013. Parliamo di questo. E parliamo dei rapporti ANI”.
Per i commentatori, la decisione del Senato rappresenta un’importante vittoria di tappa della maggioranza PSD-ALDE nel suo assalto contro la Giustizia, uno senza precedenti nell’ultimo decennio, dopo l’adesione della Romania all’UE. D’altra parte, sempre gli osservatori sostengono che l’adozione di questo disegno di legge può rappresentare il passaggio verso un’ampia amputazione delle prerogative dell’ANI. Istituzione che, accanto alla DNA, è apprezzata costantemente nei rapporti del Meccanismo di Cooperazione e Verifica (MCV) — strumento tramite cui la Commissione Europea monitora, sin dall’adesione, il percorso della Giustizia in Romania. (tr. G.P.)