Legge sulla riserva d’oro della Romania
Il Senato di Bucarest ha adottato un disegno di legge secondo il quale la Banca Centrale deve portare nel Paese quasi tutta la riserva d’oro conservata all’estero. Il voto finale spetta alla Camera dei Deputati, dopo di che il documento sarà inoltrato al presidente Klaus Iohannis, per essere promulgato. Il disegno di legge è stato iniziato dal leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, e dal senatore PSD, Şerban Nicolae. Nella motivazione, i due precisano che la Banca Centrale non ricava alcun beneficio dall’oro depositato all’estero, ma soltanto paga per depositarlo. Hanno votato a favore del disegno di legge i rappresentanti del PSD, mentre i parlamentari PNL, PMP e USR (all’opposizione) lo hanno criticato e hanno votato contro.
Mihai Pelin, 02.04.2019, 14:33
Il Senato di Bucarest ha adottato un disegno di legge secondo il quale la Banca Centrale deve portare nel Paese quasi tutta la riserva d’oro conservata all’estero. Il voto finale spetta alla Camera dei Deputati, dopo di che il documento sarà inoltrato al presidente Klaus Iohannis, per essere promulgato. Il disegno di legge è stato iniziato dal leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, e dal senatore PSD, Şerban Nicolae. Nella motivazione, i due precisano che la Banca Centrale non ricava alcun beneficio dall’oro depositato all’estero, ma soltanto paga per depositarlo. Hanno votato a favore del disegno di legge i rappresentanti del PSD, mentre i parlamentari PNL, PMP e USR (all’opposizione) lo hanno criticato e hanno votato contro.
Il leader del gruppo PSD, Şerban Nicolae, ha affermato che, attualmente, il 65% della riserva d’oro della Banca Centrale, per un valore totale di 103,7 tonnellate, si trova all’estero, nella Banca d’Inghilterra e in Svizzera, mentre le altre 40 tonnellate si trovano nel Tesoro di Romania, presso la Banca Centrale della Romania. Niente della situazione economica della Romania giustifica ancora la conservazione di una simile quantità d’oro all’estero, precisava Şerban Nicolae, menzionando che la proposta legislativa non rappresenta una sanzione nei confronti della Banca Centrale. Şerban Nicolae: “Non si tratta di alcuna sanzione inflitta alla Banca Centrale. Non si tratta di critiche del modo in cui la Banca Centrale della Romania abbia gestito questa riserva. Non si pone in alcun modo il problema di modificare il modo in cui la Banca Centrale gestisce la riserva internazionale, non solo l’oro.”
L’opposizione ha votato contro questo documento, di cui afferma che sia una misura populista a carattere strettamente elettorale e con conseguenze disastrose per l’economia. Vlad Alexandrescu, vice-leader del gruppo USR del Senato: “La misura è priva di qualsiasi ragione economica e finanziaria. Si potrebbe spiegare solo nel caso in cui o il Governo Dăncilă avesse esaurito i fondi disponibili e non fosse più in grado di pagare le pensioni e gli stipendi dei pubblici dipendenti, o nel caso in cui l’Esecutivo si preparasse per adottare misure radicali nel campo della giustizia che potrebbero portare a sanzioni nei confronti della Romania e al suo isolamento a livello internazionale.”
Il conto alla Banca d’Inghilterra è stato aperto nel 1990, Londra essendo uno dei maggiori centri finanziari del mondo. L’oro è stato traferito dal 1999 al 2002, e la Romania ne paga una commissione annuale. Rimpatriare l’oro costerebbe però più che depositarlo presso la Banca d’Inghilterra, attirano l’attenzione gli specialisti. In più, quando un Paese dispone di riserve d’oro, i suoi prestiti esterni hanno un rating migliore. Depositare l’oro romeno oltre confine non è una pratica nuova. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Romania aveva riserve d’oro alla FED negli USA (11,6 tonnellate), alla Banca d’Inghilterra (10,2 tonnellate) e alla Banca di Svizzera (25,4 tonnellate).