L’economia romena dopo la Brexit
Luscita del Regno Unito dallUe rappresenta una modifica significativa nella geometria e nellarchitettura dellUnione e dovremmo trovare le migliori modalità per affrontare la questione – ritiene il presidente romeno Klaus Iohannis, di rientro dal Consiglio Europeo di Bruxelles, dominato dallargomento Brexit. A tal fine, il premier Dacian Ciolos, il governatore della Banca Centrale romena, Mugur Isarescu, e i leader dei partiti politici avranno, la prossima settimana, un nuovo round di consultazioni con il capo dello stato, comè successo anche a breve tempo dopo lesito del referendum britannico.
Corina Cristea, 01.07.2016, 15:19
Luscita del Regno Unito dallUe rappresenta una modifica significativa nella geometria e nellarchitettura dellUnione e dovremmo trovare le migliori modalità per affrontare la questione – ritiene il presidente romeno Klaus Iohannis, di rientro dal Consiglio Europeo di Bruxelles, dominato dallargomento Brexit. A tal fine, il premier Dacian Ciolos, il governatore della Banca Centrale romena, Mugur Isarescu, e i leader dei partiti politici avranno, la prossima settimana, un nuovo round di consultazioni con il capo dello stato, comè successo anche a breve tempo dopo lesito del referendum britannico.
È lora di concentrarci su ciò che succederà adesso a livello europeo, ma anche in Romania, afferma Iohannis, secondo cui serve un nuovo progetto Paese post-adesione. La decisione dei britannici di uscire dallUe ha avuto minori influssi sul mercato finanziario romeno che su quelli di altri stati della regione, ma ciò non significa che nel futuro limpatto non sarà uno serio – afferma, dal canto suo, il governatore Mugur Isarescu. Mosse estremamente piccole sui mercati monetario e valutario romeno sono avvenute in seguito al referendum, trattandosi piuttosto di uno schock emozionale, aggiunge il governatore, sottolineando che la decisione storica dei britannici ha fatto crescere il grado di incertezza sui mercati internazionali, che era comunque alto.
“Domina lincertezza e non solo da noi, in generale in Europa e nel mondo. Come conseguenza, una relativa novitàè il fatto che il nostro approccio diventa molto più pratico. Vediamo come si evolvono le cose e agiamo con larsenale a nostra disposizione. Non abbiamo strumenti bloccati o che si trovano al limite. Il che è un vantaggio”, ha detto Isarescu.
Gli effetti della Brexit sulla Romania si manifestano a termine molto breve, che implica soprattutto i mercati finanziari, a medio termine – 1-2 anni – che interessano soprattutto la dimensione economica e a lungo termine, che riguarda la dimensione politica ed istituzionale. Lo ha precisato il vicegovernatore della Banca Centrale Romena, Bogdan Olteanu, che rassicura che non cè un crollo, non cè caos, i mercati funzionano, le liquidità circolano. Olteanu ha precisato che ci saranno ancora settimane di turbolenze, ma che esistono gli strumenti necessari affinchè queste siano controllate a livello globale. (traduzione di Adina Vasile)