L’economia romena attraente per gli investimenti stranieri
Il debito estero della Romania – il debito pubblico più quello delle compagnie private – è calato, nella prima metà dellanno, di circa 4 miliardi di euro. Stando ai dati centralizzati dalla Banca Centrale, il debito estero a inizio luglio era di 90 miliardi di euro, di cui il debito pubblico era sotto 30 miliardi. Stando alla Banca Centrale, nella prima metà dellanno sono aumentate in modo significativo le rimesse dei romeni allestero. Inoltre, gli investimenti stranieri diretti danno segni di ripresa, nel primo semestre del 2015 essi registrando un valore di oltre 450 milioni di euro maggiore rispetto allo stesso periodo dellanno scorso.
Roxana Vasile, 14.08.2015, 15:25
Il debito estero della Romania – il debito pubblico più quello delle compagnie private – è calato, nella prima metà dellanno, di circa 4 miliardi di euro. Stando ai dati centralizzati dalla Banca Centrale, il debito estero a inizio luglio era di 90 miliardi di euro, di cui il debito pubblico era sotto 30 miliardi. Stando alla Banca Centrale, nella prima metà dellanno sono aumentate in modo significativo le rimesse dei romeni allestero. Inoltre, gli investimenti stranieri diretti danno segni di ripresa, nel primo semestre del 2015 essi registrando un valore di oltre 450 milioni di euro maggiore rispetto allo stesso periodo dellanno scorso.
“Dal 2008 ad oggi, il capitale straniero attirato in Romania è stato in permanente calo. Lo scorso marzo però si è registrato un primo picco, di oltre 400 milioni di euro, e a giugno un altro, di quasi 400, più precisamente di 370 milioni di euro. Nellinsieme, nei primi 6 mesi del 2015, abbiamo 1,66 miliardi di euro, uan cifra da record in rapporto agli ultimi anni. Allo stesso tempo però, non è una cifra spettacolare, perchè ci sono stati anni in cui il livello degli investimenti stranieri nelleconomia romena superava 3-4 miliardi di euro. È bene, tuttavia, segnalare questo aumento degli investimenti stranieri diretti attraverso partecipazioni al capitale, profitto reinvestito e in minor misure attraverso ciò che si chiamano crediti intragruppo (N.d.R. finanziamenti concessi da ditte private straniere alle loro succursali in Romania)”, spiega lanalista economico Daniel Apostol.
Nel frattempo, la buona crescita economica, la bassa inflazione, il tasso di cambio stabile della moneta nazionale, il leu, in rapporto alleuro e il basso debito pubblico rendono leconomia romena una possibile destinazione per gli investitori che ritengono troppo rischiose le situazioni in Cina e Grecia per avviare affari in questi Paesi. Una serie di analisti consultati dalla televisione americana CNBC affermano che gli imprenditori dovrebbero guardare verso gli stati dellEuropa Centrale ed Orientale per trovare un rifugio dagli interventi sul mercato e la volatilità della borsa valori cinese o la crisi dei debiti della Grecia. La regione ha avuto da guadagnare, tra laltro, in seguito al ravvicinamento commerciale alla Germania, la più forte economia in Europa, Bob Parker, consulente finanziario di Credit Suisse, affermando che Paesi come la Romania e la Bulgaria hanno mantenuto le esportazioni massicce verso questo Paese dellEuropa Occidentale. Gli specialisti ricordano, per la CNBC, anche della crescita economica romena – un record nella regione. Charles Robertson, economista-capo della Banca per gli Investimenti Renaissance Capital, sottolinea, inoltre, che la Borsa Valori di Bucarest è cresciuta, questanno, del 9%.
(traduzione di Adina Vasile)