L’economia nella visione della Banca Centrale
La Romania ha bisogno di riforme strutturali, è del parere il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, il quale ha fatto questa affermazione al Forum economico annuo per l’Europa Centrale ed Orientale, organizzato dalla rivista Forbes a Bucarest. Per l’occasione, Isărescu ha lanciato un appello all’acceleramento dell’assorbimento dei fondi europei, con effetti anche sull’incentivazione delle riforme strutturali. Il Governatore della Banca Centrale ha aggiunto che è di particolare importanza consolidare l’equilibrio macroeconomico.
Leyla Cheamil, 21.09.2016, 14:37
Inoltre, Mugur Isărescu è del parere che gli investimenti nell’infrastruttura e nel sistema di insegnamento debbano restare prioritari, perché tali investimenti contribuiscono all’aumento della produttività del lavoro, che è fondamentale per il miglioramento del tenore di vita dei romeni. Egli considera che: “Un ritmo più allerto di crescita economica può essere raggiunto. Voglio essere più chiaro in questo senso. Non credo che la Romania debba fermarsi al 3-4%, ma per essere sostenibile e per non creare problemi, questo ritmo più alto potrebbe essere ottenuto agendo sui fattori che portano all’aumento delle potenzialità dell’economia di svilupparsi più rapidamente. Dato che il potenziale di crescita dell’economia romena è colpito dal ritardo della ripresa degli investimenti pubblici e dello svolgimento delle riforme strutturali, si dovrebbe agire con priorità per risolvere i problemi che impediscono la realizzazione di progressi rapidi in questi due settori.”
La più recente ricerca realizzata dall’Istituto Nazionale di Statistica rileva che la povertà è uno dei grandi problemi con cui si confrontano molti romeni. Gli studi hanno dimostrato che quasi la metà di loro fanno fronte con difficoltà alle spese correnti. Nella ricerca è stata presa in considerazione la situazione del 2015, quando oltre il 32% delle famiglie non hanno fatto fronte alle spese mensili importanti come le rate e le bollette. Più del 13% delle famiglie non sono riuscite ad assicurarsi il riscaldamento dell’abitazione e più del 69% non hanno potuto pagarsi una settimana di vacanza.
Il sociologo Codrin Scutaru dell’Istituto Nazionale per la Qualità della Vita spiega: “Purtroppo, una situazione difficile dal punto di vista economico o sociale si rispecchia anche sulle categorie che hanno pagato contributi sociali per un certo periodo e poi ricevono una somma che non offre loro uno standard di vita ritenuto decente. Il tenore di vita non cambia radicalmente da un anno all’altro. La crescita economica viene avvertita dopo qualche anno e si sente poco nella qualità della vita dei romeni.”
Secondo la ricerca effettuata dall’INS, le maggiori difficoltà sono affrontate dalle famiglie condotte da donne, da persone che hanno superato i 65 anni, oppure da quelle con due-tre figli. (tr. G.P.)