Le relazioni romeno-polacche
Il concetto geopolitico di un “cordone sanitario” romeno-polacco, volto a fermare l’espansione verso l’ovest dell’Unione sovietica di Stalin, è apparso già dal periodo interbellico. Nei primi anni 2000, dopo lo smantellamento dell’ex lager comunista e prima dell’allargamento della NATO all’est, gli strateghi occidentali riconoscevano che la Polonia e la Romania, le più grandi dal punto di vista demografico e territoriale, tra gli ex satelliti di Mosca, sarebbero i più importanti asset anche per l’Alleanza.
Bogdan Matei, 13.03.2015, 14:08
Il concetto geopolitico di un “cordone sanitario” romeno-polacco, volto a fermare l’espansione verso l’ovest dell’Unione sovietica di Stalin, è apparso già dal periodo interbellico. Nei primi anni 2000, dopo lo smantellamento dell’ex lager comunista e prima dell’allargamento della NATO all’est, gli strateghi occidentali riconoscevano che la Polonia e la Romania, le più grandi dal punto di vista demografico e territoriale, tra gli ex satelliti di Mosca, sarebbero i più importanti asset anche per l’Alleanza.
Oggi membri della NATO e dell’Unione europea, i due Paesi, confinanti con l’Ucraina e con le più lunghe frontiere del fianco est dell’Europa, consolidano il profilo strategico. Per il nuovo presidente romeno, Klaus Iohannis, Varsavia è stata, dopo Parigi e Berlino, la terza destinazione tra le capitali degli stati dell’UE.
Le discussioni di giovedì tra Iohannis e il suo omologo Bronislaw Komorowski sono state dominate dalla situazione di sicurezza nella regione, con enfasi speciale sull’Ucraina. Ho ribadito il fermo sostegno della Romania alla sovranità, all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale — ha dichiarato il presidente romeno. La Polonia conta sull’appoggio della Romania per il rafforzamento del fianco est dell’Alleanza Nord-Atlantica, ha detto, a sua volta, l’amfitrione polacco, citato dall’inviata di Radio Romania a Varsavia.
Komorowski ha sottolineato che al vertice della NATO che si terrà l’anno prossimo a Varsavia vanno prese delle decisioni in grado di contribuire alla crescita della sicurezza nella regione. I due presidenti hanno concordato sull’organizzazione a Bucarest, nell’autunno di quest’anno, di un nuovo incontro dei capi di stato della regione, che preceda il vertice.
Gli stati dell’ovest, ha ammonito Komorowski, devono essere preparati anche per uno sviluppo negativo, determinato dall’inosservanza della tregua tra le truppe di Kiev e i secessionisti filorussi dell’est dell’Ucraina. I presidenti Iohannis e Komorowski hanno firmato una dichiarazione congiunta per l’amplificazione del Partenariato strategico tra la Romania e la Polonia, definito come estremamente necessario nel contesto attuale. Oltre ai temi di sicurezza, il presidente Iohannis si è pronunciato per l’amplificazione delle relazioni economiche bilaterali.
La Romania, ha detto egli, desidera attirare un maggior numero di investimenti polacchi, nonchè una maggiore presenza delle ditte romene sul mercato della Polonia. Ottimamente fiutato nella diaspora, che, a novembre, ha anche svolto un ruolo decisivo nella sua elezione a presidente, Iohannis ha incontrato sempre giovedì anche i rappresentanti della comunità romena della Polonia, che ha definito come “i veri emissari della Romania”. “Tramite quello che fate giorno dopo giorno, tramite lavoro, professionalità e devozione, contribuite pienamente alla fama del nostro Paese”, ha detto Iohannis ai romeni di Polonia.