Le priorità del Parlamento
Almeno nella sua seconda parte, la precedente sessione del Parlamento romeno è stata estremamente tesa. Si è discusso intensamente e a volte in maniera accesa della legge sulla retribuzione dei pubblici dipendenti, delle pensioni speciali e della controversa modifica degli atti normativi che regolano l’attività nella Giustizia. L’attuale sessione si annuncia però altrettanto agitata. Sullo sfondo del recente insediamento di un nuovo Governo, il terzo in circa un anno, della coalizione PSD-ALDE, i deputati e i senatori sono tornati da giovedì al Parlamento con priorità ben stabilite.
Roxana Vasile, 01.02.2018, 13:08
Almeno nella sua seconda parte, la precedente sessione del Parlamento romeno è stata estremamente tesa. Si è discusso intensamente e a volte in maniera accesa della legge sulla retribuzione dei pubblici dipendenti, delle pensioni speciali e della controversa modifica degli atti normativi che regolano l’attività nella Giustizia. L’attuale sessione si annuncia però altrettanto agitata. Sullo sfondo del recente insediamento di un nuovo Governo, il terzo in circa un anno, della coalizione PSD-ALDE, i deputati e i senatori sono tornati da giovedì al Parlamento con priorità ben stabilite.
Il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, ha dichiarato che, per il suo partito, di principale interesse sono il Fondo Sovrano per lo Sviluppo e gli Investimenti, il Codice Amministrativo e quello Economico o la legge sugli acquisti pubblici. Inoltre anche la modifica della legislazione relativa all’attività del SRI e del SIE di ritrova nell’agenda del PSD nel Parlamento. Liviu Dragnea: “Sono leggi molto vecchie ed è proprio dall’interno di queste strutture che arrivano richieste che siano modificate, perché sono passati 17 anni. Il settore dell’intelligence è avanzato moltissimo nel mondo, e anche in Romania.”
I parlamentari ALDE invece hanno inserito nell’agenda questioni di fiscalità. Il leader del partito, Călin Popescu Tăriceanu, sostiene un minimo intervento dello stato nell’economia e il mantenimento dell’imposta unica: “L’imposizione progressiva non fa parte dell’agenda dell’ALDE. Non sosterremo eventuali aumenti di tasse e imposte. La soluzione efficace per aumentare gli incassi al budget, dal nostro punto di vista, è una migliore raccolta delle tasse e l’informatizzazione del sistema di sorveglianza e entrata delle tasse dell’ANAF (Agenzia delle Entrate romena).”
Non si annuncia però un periodo tranquillo per il Potere di Bucarest. Dall’opposizione i liberali hanno annunciato che cercheranno di bloccare tutte le iniziative della Coalizione che riguardano la modifica della legislazione nel campo della Giustizia. Per quanto riguarda le proprie iniziative, il PNL ha precisato che riguarderanno soprattutto il settore economico. Ionel Dancă, portavoce del partito: “Abbiamo iniziative proprie che saranno sostenute: implementare un algoritmo di aumento dello stipendio minimo che prenda in considerazione alcuni indicatori obiettivi legati alla crescita economica, alla produttività e all’inflazione; un’altra iniziativa prevede che gli aiuti sociali non saranno più assegnati alle persone che rifiutano un posto di lavoro.”
Non in ultimo, l’UDMR, fedele alla sua politica di sostegno della minoranza che rappresenta, desidera il decentramento delle istituzioni pubbliche. Il leader Kelemen Hunor: “Inoltreremo, in questa sessione di primavera, un’iniziativa per lo sradicamento della povertà e la diminuzione dei divari tra le varie regioni, chiederemo l’acceleramento del decentramento. Si tratta dei cittadini. Le decisioni devono essere a favore dei cittadini, i quali sostengono le istituzioni dello stato tramite le tasse che pagano.”
In altre parole, l’attuale sessione del Parlamento di Bucarest si annuncia abbastanza ricca da non dare ai commentatori l’occasione di dire che si annoiano seguendola.