Le modifiche della legislazione penale, approvate dal Parlamento
Le controverse modifiche apportate ai Codici Penale e di Procedura Penale sono state adottate dalla Camera dei Deputati di Bucarest, istituzione decisionale in questo caso, esattamente nella forma approvata dal Senato. Sono stati adottati alcuni articoli criticati dall’opposizione, ma dichiarati conformi alla legge fondamentale da parte della CCR. Tra questi, la diminuzione dei termini di prescrizione della responsabilità penale, l’introduzione della scadenza di un anno per la denuncia delle tangenti e del traffico di influenza, la totale depenalizzazione della negligenza nella prestazione lavorativa oppure il dimezzamento delle pene per i reati di appropriazione indebita e abuso d’ufficio.
Corina Cristea, 25.04.2019, 13:09
Le modifiche sono un attacco contro lo stato di diritto, considera l’opposizione, la quale ha già annunciato, poco dopo la loro adozione, che contesterà gli atti normativi alla Corte Costituzione. Il leader della Camera dei Deputati, il presidente del PSD, Liviu Dragnea, smentisce le accuse dell’opposizione e afferma che non è stata fatta alcun’altra modifica oltre alla decisione dei giudici della CCR: La decisione che abbiamo preso l’anno scorso è stata che solo gli articoli dichiarati costituzionali e quelli non attaccati continuassero la procedura parlamentare affinché venga chiusa una procedura. Non è stata fatta alcuna modifica, nemmeno una virgola in più rispetto alla decisione della CCR.”
Stando ai rappresentanti dell’opposizione, il voto dato mercoledì dai deputati rappresenta una giornata nera per la giustizia in Romania, un voto contro la democrazia, un voto favorevole ai delinquenti. Il leader USR, Dan Barna: Liviu Dragnea non ha più limiti, per lui tutto quello che conta è risolvere il problema penale con cui si confronta e, per risolvere questo problema, è disposto, e oggi lo ha fatto in modo esplicito, a sacrificare l’interesse della Romania.”
Il presidente Klaus Iohannis ha attirato l’attenzione che il Parlamento ha riesaminato e adottato i due progetti di modifica dei codici nello stesso modo rapido, superficiale e non trasparente. Klaus Iohannis ha toccato questo argomento, a Bucarest, con i rappresentanti della Commissione di Venezia, ed ha precisato che l’adozione di misure con impatto diretto sul sistema giudiziario, senza consultazioni pubbliche e senza prendere in considerazione l’opinione del sistema giudiziario, rende vulnerabile il funzionamento stesso di questo settore vitale per la democrazia romena. Perciò, ha precisato il presidente, è necessario il referendum del 26 maggio, perché l’indipendenza della giustizia è un tema che preoccupa molto i cittadini romeni e la loro opinione si deve far sentire tramite voto. La Commissione Europea ha annunciato che analizzerà con attenzione le modifiche, ricordando che la sua posizione sulla situazione dello stato di diritto in Romania è stata ben chiara e che Bucarest deve riprendere urgentemente il processo di riforma.