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Le leggi sull’Istruzione, adottate dai deputati

I deputati romeni hanno votato a favore del pacchetto di leggi che, secondo il loro promotore, il Ministero dellIstruzione, riformeranno radicalmente il sistema educativo. Le leggi passeranno ora al dibattito del Senato, che è lorgano decisionale in materia. I due ddl comportano cambiamenti significativi nellistruzione pre-universitaria e accademica. Queste modifiche sono importanti, perché prendono di mira i problemi cronici del sistema, elencati dalla ministra dellIstruzione, Ligia Deca: “Prevenire e contrastare l’abbandono scolastico, contrastare lanalfabetismo funzionale, implementate unistruzione centrata sul bambino, sullo studente, sul giovane, garantire la sicurezza negli istituti di insegnamento, una migliore formazione del personale docente e il suo sostegno nonché il rispetto delle norme etiche e deontologiche”.



Secondo la ministra, gli investimenti, la prioritizzazione delle zone svantaggiate negli stanziamenti di bilancio e le misure finalizzate al successo dellintero percorso formativo sono i pilastri di questo pacchetto legislativo. I rappresentanti delle formazioni della coalizione governativa PSD – PNL – UDMR hanno dichiarato di aver votato per un quadro legislativo stabile in materia di istruzione, anticipando che i risultati dei nuovi provvedimenti si vedranno negli anni a venire. Lopposizione non è daccordo, ritenendo che le leggi non rispondano ai problemi del sistema d’istruzione e rappresentino un fallimento del progetto presidenziale “La Romania istruita”. La legge che regolerà la formazione pre-universitaria porta una serie di novità: le scuole superiori possono optare per un esame in più, oltre alla valutazione nazionale, per coprire la metà dei posti, la religione diventa materia facoltativa all’esame di maturità, e viene esteso il programma di forniture di materiali per studenti provenienti da ambienti svantaggiati.



Non in ultimo, la legge propone un piano nazionale per il contrasto alla violenza nelle scuole, che includa il monitoraggio video delle aule, con il consenso dei genitori, e sanzioni graduali per insegnanti e studenti che commettono violazioni disciplinari. Ci sono cambiamenti anche per quanto riguarda listruzione universitaria. Così, i rettori in carica potranno restare alla guida degli atenei per altri 10 anni. Allo stesso tempo, sono previste multe salatissime per chi acquista o vende articoli scientifici, relazioni, elaborati per esami di valutazione, nonché per il completamento degli studi universitari di laurea triennale, magistrale e di dottorato. La legge prevede inoltre che la persona eletta per un incarico di dignità pubblica possa beneficiare della riduzione della norma didattica, ma in misura non superiore al 50%. La professione di docente va rispettata e il lavoro degli insegnanti apprezzato, ha sottolineato la ministra Ligia Deca. Questo, insieme a uno stipendio giusto e dignitoso è quanto si sono sentiti in diritto di esigere gli insegnanti che hanno marciato tra Governo e Parlamento, proprio il giorno delladozione delle leggi sullIstruzione.

Le leggi sull’Istruzione, adottate dai deputati
Le leggi sull’Istruzione, adottate dai deputati

, 11.05.2023, 13:50

I deputati romeni hanno votato a favore del pacchetto di leggi che, secondo il loro promotore, il Ministero dellIstruzione, riformeranno radicalmente il sistema educativo. Le leggi passeranno ora al dibattito del Senato, che è lorgano decisionale in materia. I due ddl comportano cambiamenti significativi nellistruzione pre-universitaria e accademica. Queste modifiche sono importanti, perché prendono di mira i problemi cronici del sistema, elencati dalla ministra dellIstruzione, Ligia Deca: “Prevenire e contrastare l’abbandono scolastico, contrastare lanalfabetismo funzionale, implementate unistruzione centrata sul bambino, sullo studente, sul giovane, garantire la sicurezza negli istituti di insegnamento, una migliore formazione del personale docente e il suo sostegno nonché il rispetto delle norme etiche e deontologiche”.



Secondo la ministra, gli investimenti, la prioritizzazione delle zone svantaggiate negli stanziamenti di bilancio e le misure finalizzate al successo dellintero percorso formativo sono i pilastri di questo pacchetto legislativo. I rappresentanti delle formazioni della coalizione governativa PSD – PNL – UDMR hanno dichiarato di aver votato per un quadro legislativo stabile in materia di istruzione, anticipando che i risultati dei nuovi provvedimenti si vedranno negli anni a venire. Lopposizione non è daccordo, ritenendo che le leggi non rispondano ai problemi del sistema d’istruzione e rappresentino un fallimento del progetto presidenziale “La Romania istruita”. La legge che regolerà la formazione pre-universitaria porta una serie di novità: le scuole superiori possono optare per un esame in più, oltre alla valutazione nazionale, per coprire la metà dei posti, la religione diventa materia facoltativa all’esame di maturità, e viene esteso il programma di forniture di materiali per studenti provenienti da ambienti svantaggiati.



Non in ultimo, la legge propone un piano nazionale per il contrasto alla violenza nelle scuole, che includa il monitoraggio video delle aule, con il consenso dei genitori, e sanzioni graduali per insegnanti e studenti che commettono violazioni disciplinari. Ci sono cambiamenti anche per quanto riguarda listruzione universitaria. Così, i rettori in carica potranno restare alla guida degli atenei per altri 10 anni. Allo stesso tempo, sono previste multe salatissime per chi acquista o vende articoli scientifici, relazioni, elaborati per esami di valutazione, nonché per il completamento degli studi universitari di laurea triennale, magistrale e di dottorato. La legge prevede inoltre che la persona eletta per un incarico di dignità pubblica possa beneficiare della riduzione della norma didattica, ma in misura non superiore al 50%. La professione di docente va rispettata e il lavoro degli insegnanti apprezzato, ha sottolineato la ministra Ligia Deca. Questo, insieme a uno stipendio giusto e dignitoso è quanto si sono sentiti in diritto di esigere gli insegnanti che hanno marciato tra Governo e Parlamento, proprio il giorno delladozione delle leggi sullIstruzione.

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