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Le leggi sulla Giustizia, approvate di nuovo dal Parlamento

Modificate in seguito alle recenti decisioni della Corte Costituzionale, le Leggi sulla Giustizia relative allo statuto dei magistrati, all’organizzazione giudiziaria e al funzionamento del CSM sono state adottate dal Senato di Bucarest, il quale ha potere decisionale in questo caso. Non hanno subito modifiche sostanziali rispetto alla versione adottata in precedenza anche dalla Camera dei Deputati, per cui la maggioranza di sinistra PSD-ALDE ha approvato il pacchetto legislativo nel Parlamento con una celerità invidiabile e senza affrontare grandi problemi. Tra le modifiche più importanti: l’esclusione del presidente della Romania dalla procedura di nomina della direzione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, ruolo assunto dal CSM. È stato inoltre ridefinito l’errore giudiziario commesso dai magistrati nell’esercitazione delle funzioni, con la menzione che il Ministero delle Finanze avviserà l’Ispezione Giudiziaria la quale dovrà verificare se l’errore è stato causato da un procuratore o giudice in malafede oppure per negligenza grave.

Le leggi sulla Giustizia, approvate di nuovo dal Parlamento
Le leggi sulla Giustizia, approvate di nuovo dal Parlamento

, 27.03.2018, 13:38

Modificate in seguito alle recenti decisioni della Corte Costituzionale, le Leggi sulla Giustizia relative allo statuto dei magistrati, all’organizzazione giudiziaria e al funzionamento del CSM sono state adottate dal Senato di Bucarest, il quale ha potere decisionale in questo caso. Non hanno subito modifiche sostanziali rispetto alla versione adottata in precedenza anche dalla Camera dei Deputati, per cui la maggioranza di sinistra PSD-ALDE ha approvato il pacchetto legislativo nel Parlamento con una celerità invidiabile e senza affrontare grandi problemi. Tra le modifiche più importanti: l’esclusione del presidente della Romania dalla procedura di nomina della direzione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, ruolo assunto dal CSM. È stato inoltre ridefinito l’errore giudiziario commesso dai magistrati nell’esercitazione delle funzioni, con la menzione che il Ministero delle Finanze avviserà l’Ispezione Giudiziaria la quale dovrà verificare se l’errore è stato causato da un procuratore o giudice in malafede oppure per negligenza grave.



L’Opposizione ha sostenuto che queste Leggi destano controversie e che le modifiche apportate lasciano posto per abusi e mettono in dubbio l’indipendenza della Giustizia. Perciò, i senatori PNL, USR e PMP hanno votato contro, lamentando nuovamente la celerità dei dibattiti, ma anche il tempo insufficiente per le discussioni. I loro emendamenti sono stati bocciati, però i liberali attaccheranno, nuovamente, alla Corte Costituzionale il riesame delle tre Leggi sulla Giustizia, come annunciato dal deputato PNL, Ioan Cupşa: “Sono state modificate in questa procedura di riesame testi che non erano stati dichiarati non costituzionali dalla Corte e che non sono in legame diretto, funzionale con gli altri testi e quindi trasgrediscono altre decisioni della Corte Costituzionale, come pure le pratiche in questo settore.”



Durante i dibattiti nella plenaria, il senatore PSD, Şerban Nicolae, ha risposto che più del 90% dei testi adottati provengono dalle associazioni dei magistrati. Nella sua opinione, le Leggi sono state elaborate con professionalità e buona fede. Şerban Nicolae: “Fino ad oggi, nessuno, né da Bruxelles, né da Bucarest, né da qualsiasi alta parte del mondo è riuscito a dimostrare quale testo della proposta legislativa, nella forma adottata dal Parlamento in occasione del primo dibattito e nella Camera dei Deputati, dopo il riesame richiesto dalla Corte Costituzionale, potrebbe porre sotto controllo politico, intaccare in qualche modo l’indipendenza del sistema giudiziario romeno. La spiegazione è semplice: nessuno è riuscito a identificare questo testo perché non esiste.”



Dopo il voto nel Senato, le Leggi sulla Giustizia riesaminate andranno al presidente della Romania, Klaus Iohannis, per essere promulgate. Alcune delle modifiche apportate inizialmente alle leggi hanno determinato ampie proteste di piazza e critiche da parte di alcuni magistrati.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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