Le leggi sulla Giustizia, all’attenzione della Commissione di Venezia
Per preparare un’opinione relativa alle recenti modifiche apportate dal Parlamento di Bucarest al Codice penale e a quello di Procedura penale, una delegazione della Commissione di Venezia si è recata per due giorni in Romania, dove ha avuto incontri con le autorità romene e con rappresentanti del sistema giudiziario. L’opinione è stata sollecitata dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, interessata dell’impatto delle modifiche — fortemente contestate in piazza dalla società civile romena, dall’opposizione di destra, dal capo dello stato, come pure da gran parte dei magistrati.
Corina Cristea, 14.09.2018, 12:41
Dopo i colloqui con i rappresentanti della Commissione di Venezia, il presidente della Commissione parlamentare per le leggi sulla Giustizia, il deputato PSD Florin Iordache, ha dichiarato che le modifiche del Codice penale e di quello di procedura penale si imponevano in seguito alle decisioni della Corte Costituzionale e delle direttive europee. D’altra parte, ha assicurato che risponderà con urgenza a tutti i dubbi o alle osservazioni della Commissione di Venezia — istituzione il cui rapporto preliminare includerebbe alcune imperfezioni, afferma Florin Iordache. I rappresentanti dell’opposizione hanno sottolineato che la delegazione della Commissione di Venezia ha espresso alcune preoccupazioni, cioè se tali modifiche legislative siano state fatte in base a studi d’impatto relativi agli effetti che potrebbe generare la nuova politica penale riformata in Romania. Oppure quali saranno le conseguenze per quanto riguarda i fascicoli in corso presso istanze giudiziarie, incluse quelle in cui sono state pronunciate sentenze definitive.
Le modifiche dei codici penali creano squilibri nel sistema giudiziario, uno degli effetti desiderati essendo appunto quello di favorire alcuni politici con fascicoli penali, ha attirato l’attenzione il presidente Klaus Iohannis. Il capo dello stato considera che le modifiche proposte dall’attuale maggioranza parlamentare rischiano di compromettere lo sforzo di consolidamento del sistema giudiziario degli ultimi anni, mentre l’impegno e il sostegno degli esperti europei hanno il ruolo di aiutare la Romania ad avere una legislazione performante e moderna. Il rapporto della Commissione di Venezia sarà adottato il mese prossimo, nella sessione plenaria dell’istituzione. In un parere preliminare sulle leggi della giustizia, espresso a luglio, la Commissione chiedeva alle autorità romene di ripensare il modo in cui avvengono la nomina e la rimozione dall’incarico dei procuratori capo della DNA, della DIICOT e della Procura Generale, mantenendo i ruoli del presidente della Romania e del CSM in questo processo.