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Le leggi sulla Giustizia, alla Corte Costituzionale

In Romania, le leggi sulla giustizia sono più che mai di attualità, dato che quest’anno ha debuttato con nuove proteste di piazza generate dal malcontento dei romeni per quanto riguarda il piano del potere di cambiarle. Le recenti modifiche apportate alle leggi sulla giustizia dalla coalizione di sinistra PSD-ALDE sono state contestate sia dall’opposizione di destra, che dalla società civile e da una parte dei magistrati, stando ai quali il loro obiettivo sarebbe quello di subordinare il sistema giudiziario alla politica.

Le leggi sulla Giustizia, alla Corte Costituzionale
Le leggi sulla Giustizia, alla Corte Costituzionale

, 31.01.2018, 14:11

In Romania, le leggi sulla giustizia sono più che mai di attualità, dato che quest’anno ha debuttato con nuove proteste di piazza generate dal malcontento dei romeni per quanto riguarda il piano del potere di cambiarle. Le recenti modifiche apportate alle leggi sulla giustizia dalla coalizione di sinistra PSD-ALDE sono state contestate sia dall’opposizione di destra, che dalla società civile e da una parte dei magistrati, stando ai quali il loro obiettivo sarebbe quello di subordinare il sistema giudiziario alla politica.



Tre atti normativi, relativi allo statuto dei magistrati, all’organizzazione giudiziaria e al funzionamento del CSM, sono stati attaccati, subito dopo la loro adozione nel Legislativo, alla Corte Costituzionale dal principale partito all’opposizione, il PNL, e dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Stando ai contestatari, nella nuova forma le tre leggi trasgrediscono la legge fondamentare ed hanno un carattere confuso. Martedì, la Corte ha ammesso una parte delle obiezioni relative alle modifiche apportate nel Parlamento allo Statuto dei Magistrati ed ha chiesto la ridefinizione dei termini di: “errore giudiziario”, “malafede” o “grave negligenza”, esistenti nei provvedimenti relativi alla responsabilità dei magistrati.



Il presidente della CCR, Valer Dorneanu, ha precisato che sono state rinviate al 13 febbraio le critiche alla terza delle leggi sulla Giustizia, modificata a fine anno, sul funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura. Valer Dorneanu: Le soluzioni sono state di bocciare come inaccettabili alcuni testi che si riferiscono soprattutto alla mancanza di motivazione soprattutto delle critiche. Abbiamo accettato una serie di critiche relative a più testi della legge, alcune di queste critiche legate soprattutto alla responsabilità del magistrato sono state ammesse e abbiamo chiesto che siano ridefiniti l’errore giudiziario, la malafede e la grave negligenza.



Valer Dorneanu ha inoltre annunciato che alcune delle critiche del PNL legate alla competenza del presidente nella nomina dei procuratori capi sono state accettate dalla Corte Costituzionale e riguardano una migliore definizione della suddivisione degli attributi tra il Consiglio Superiore della Magistratura e il capo dello stato. Il presidente Klaus Iohannis ha criticato, dal canto suo, nella prima seduta di quest’anno del Consiglio Superiore della Magistratura, la procedura di adozione delle leggi sulla Giustizia. Per l’occasione, egli ha auspicato che questi atti normativi siano migliorati, e che i giudici della CCR li analizzino con maggiore professionalità e oggettività.



Le modifiche delle leggi sulla giustizia destano preoccupazione anche al vertice dell’UE. Una settimana fa, la Commissione Europea ha trasmesso di essere preoccupata a causa dei recenti sviluppi in Romania ed ha chiesto al Parlamento di riconsiderare le modifiche nel campo della Giustizia. Stando alla Commissione, l’indipendenza del sistema giudiziario e la sua capacità di contrastare in modo efficace la corruzione sono le basi di una Romania forte nell’UE.


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