Le dimissioni del ministro dell’Interno
Il Governo di tecnocrati di Bucarest deve cambiare un altro ministro – il ministro dellInterno Petre Toba ha rassegnato ieri le dimissioni dopo che la Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera al suo perseguimento penale. Laccusa è di favoreggiamento del delinquente, Toba rifiutandosi in modo discrezionale, affermano i procuratori, di avviare la procedura di dearchiviazione di una serie di documenti chiesti dai procuratori nel fascicolo in cui il suo predecessore, Gabriel Oprea, e altre persone del ministero sono accusate di dirottamento di fondi. Si tratta di un fascicolo sul Dipartimento Intelligence e Protezione Interna.
Corina Cristea, 02.09.2016, 17:08
Il Governo di tecnocrati di Bucarest deve cambiare un altro ministro – il ministro dellInterno Petre Toba ha rassegnato ieri le dimissioni dopo che la Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera al suo perseguimento penale. Laccusa è di favoreggiamento del delinquente, Toba rifiutandosi in modo discrezionale, affermano i procuratori, di avviare la procedura di dearchiviazione di una serie di documenti chiesti dai procuratori nel fascicolo in cui il suo predecessore, Gabriel Oprea, e altre persone del ministero sono accusate di dirottamento di fondi. Si tratta di un fascicolo sul Dipartimento Intelligence e Protezione Interna.
“Ho deciso di rassegnare le dimissioni al premier per evitare il coninvolgimento del ministero dellInterno in uno scandalo in prossimità delle elezioni. Respingo fermamente le accuse che mi sono state mosse e resto a disposizione degli inquirenti per il chiarimento di qualsiasi situazione. Menziono che tutti i fatti presentati risalgono al periodo che precede il mio mandato, e che il procuratore responsabile del caso ha avuto accesso a tutti i documenti necessari per occuparsi di questa causa”, ha affermato Toba. Lannuncio è stato fatto a qualche ora dopo che il premier Dacian Ciolos affermava che la soluzione migliore fosse che Toba lasciasse il Governo, e la giustizia facesse il suo dovere.
Neanche Gabriel Oprea, ex vicepremier e ministro dellInterno nel Governo presieduto da Victor Ponta, ha ricevuto buone notizie, nello stesso giorno i procuratori chiedendo al Senato il via libera al suo perseguimento penale in un nuovo fascicolo,. Oprea è accusato di omcidio doloso nel fascicolo sulla morte di un poliziotto, Bogdan Gigina, che ha perso la vita, lanno scorso, in un incidente di moto, mentre faceva da scorta ad Oprea. Lindagine avviata dopo la morte del poliziotto ha indagato, tra laltro, se Oprea avrebbe avuto, nel rispettivo momento, il diritto ad una scorta, in quanto si tratterebbe di un viaggio per interesse personale. Stando al procuratore-capo della DNA, Laura Codruta Kovesi, Gabriel Oprea è quello che ha imposto implicitamente, violando i provvedimenti legali, che il suo viaggio avenisse a grande velocità, il che ha contribuito allincidente stradale in cui è morto il poliziotto.
Lindagine ha rivelato che Bogdan Gigina si spostava con 84 km/orari nel momento dellincidente. Dai documenti risulta che Oprea faceva in media circa 5 viaggi al giorno accompagnato da equipaggi di polizia stradale. Stando alla DNA, il numero totale di simili viaggi era circa tre volte maggiore di quello realizzato nello stesso periodo per la scorta del presidente romeno e circa due volte maggiore di quello per la scorta del premier – dignitari che hanno il diritto di scorta permanente, stando alla legge. (traduzione di Adina Vasile)