Le decisioni dei parlamentari provocano reazioni
Fine “trionfale” di sessione al Parlamento di Bucarest! La frase va letta, ovviamente, in chiave ironica. Lungo il tempo, considerandosi al di sopra di tutti, gli eletti romeni si sono concessi – sfidando il buonsenso – privilegi dopo privilegi. Hanno persino adottato leggi che li mettessero al riparo dai rappresentanti della Giustizia, nel caso in cui questi avrebbero inteso indagarli per reati – alcuni flagranti – di cui risultano colpevoli.
Roxana Vasile, 23.06.2016, 16:52
La più recente decisione di questo tipo è stata presa mercoledì: in vista delle elezioni legislative previste in autunno che potrebbero privarli del seggio nel Parlamento, quindi anche dellimmunità, i deputati e i senatori hanno adottato con 306 voti “a favore” e solo unastensione un disegno di legge secondo cui coloro che hanno assunto dei parenti presso i propri gabinetti parlamentari prima del 21 agosto 2013 non possono essere accusati di conflitto di interessi.
“Rimpiango il voto che elimina dalle categorie di reati il conflitto di interessi per i parlamentari” – ha reagito, sulla sua pagina di Facebook, il ministro della Giustizia, Raluca Prună. “Poco tempo fa mi è stato imposto di dire che cosa intendo per restaurazione. Proprio questo. Intendo anche, facendo una parafrasi, una tirannide parlamentare”, ha aggiunto ancora il ministro.
Inoltre, stando a Raluca Prună, al momento delladozione nel Parlamento del disegno di legge non ci sono state per niente discussioni e al rappresentante del Governo non è stata data la parola.
Gli esperti di legge dicono che, eliminando dalla categoria di reati il conflitto di interessi, i parlamentari si sono creati una clausola speciale di non punizione. Inoltre si sono concessi la possibilità di poter tranquillamente assumere in futuro i propri parenti.
LAgenzia Nazionale per lIntegrità ha fatto, dal canto suo, alcune precisazioni. Da una parte, ha ammonito che la decisione presa mercoledì nel Parlamento, è contraria alle regolamentazioni del Codice Penale che punisce già dal 2003 il conflitto di interessi. Daltra parte, il voto dei parlamentari non influisce sui dossier in cui è indagato questo reato, attualmente essendo in corso 29 cause del genere. In più, nel periodo 2011-2015, lANI ha individuato 56 casi tra i parlamentari, di cui 26 penali. Nella maggior parte dei casi, il tribunale ha dato ragione allANI. Solo nel 2015, 10 parlamentari sono stati condannati al carcere con sospensione o a multe per conflitto di interessi.
Contraria alla Legge fondamentale della Romania, alla giurisprudenza della Corte Costituzionale e ai principi dello stato di diritto è anche unaltra legge secondo la quale i sindaci, i consiglieri locali e provinciali che sono stati condannati per atti di corruzione, con sospensione, possono mantenere il mandato, è del parere il presidente Klaus Iohannis. Proprio per questo il presidente ha contestato la legge alla Corte Costituzionale, invocando anche linfluenza negativa sulla lotta alla corruzione. (traduzione di Gabriela Petre)