Le conclusioni del vertice di Salisburgo
L’Unione Europea desidera ultimare i negoziati per la Brexit entro il mese di ottobre, affinché sia poi convocato un nuovo vertice in novembre, durante il quale sia portata a compimento l’intesa con Londra — lo ha reso pubblico, giovedì, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, dopo il summit comunitario ospitato nella città austriaca di Salisburgo. Nei negoziati con Londra sulla Brexit — ha ammonito Tusk – l’Unione non è disposta a fare alcun compromesso per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali e, perciò, è scettica in merito alle attuali proposte del governo britannico.
Bogdan Matei, 21.09.2018, 14:03
A nome della Romania, il presidente Klaus Iohannis ha sostenuto a Salisburgo, il mantenimento, anche dopo la Brexit, di una intensa collaborazione con le autorità di Londra in materia di sicurezza e di politica estera. Bucarest desidera che sia mantenuta una voce unitaria e coerente dell’Unione Europea nel processo di negoziato con la parte britannica, affinché sia ottenuto un accordo di ritiro equo per tutte le parti. Per la Romania, è prioritaria la tutela dei diritti e degli interessi dei suoi cittadini che vivono nel Regno Unito, ha aggiunto il capo dello stato. Egli ha inoltre precisato che la posizione della Romania è riflettuta pure nella dichiarazione congiunta che è stata firmata dal ministro degli Esteri, Teodor Meleşcanu, assieme ai colleghi polacco e lituano, e che ammonisce sul rischio significativo comportato dal ritiro di Londra.
Senza la Gran Bretagna, la posizione dell’Unione a livello globale potrebbe essere indebolita, rendendola più vulnerabile a minacce esterne — ammonisce la dichiarazione dei tre Paesi del fianco est dello spazio comunitario e della NATO. A Salisburgo, i leader degli stati membri hanno analizzato anche le recenti proposte legislative della Commissione Europea sulla sicurezza interna e l’estensione del mandato e del personale dell’agenza Frontex per la protezione dei confini esterni dell’Unione. La presidenza austriaca del Consiglio UE ha presentato la situazione dell’applicazione di due concetti nuovi, introdotti l’estate scorsa, cioè le piattaforme di sbarco dei migranti all’esterno dell’UE e i centri controllati all’interno dell’Unione. La Romania sostiene la continuazione dei colloqui su questo tema, ha detto il presidente Iohannis: Dobbiamo lavorare in fretta ad alcuni regolamenti che permettano un approccio più tecnico, più istituzionale della migrazione quale fenomeno e la riallocazione dei migranti. Dobbiamo pensare se aumentare gli effettivi Frontex e se dare loro compiti un po’ più chiari nel contrasto della migrazione illegale anche nella zona dei confini esterni dell’Unione.”
Stando all’inviata di Radio Romania, si prevede una cooperazione più stretta nella questione della migrazione con i Paesi fonte di migranti e con quelli di transito. Un vertice speciale con gli stati arabi potrebbe svolgersi, all’inizio dell’anno prossimo, possibilmente a febbraio, durante la presidenza romena del Consiglio UE.