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Lavoro: Romania, scontentezze sindacali e padronali

Già dai primi giorni di questanno, dipendenti di più categorie professionali e sindacali di Romania sono scesi in piazza per esprimere il malcontento per il modo in cui lattuale coalizione di centro-destra, dominata dai liberali al governo dalla fine del 2019, gestisce i problemi generati dalla pandemia di Covid-19. Si rivendicano stipendi decenti, pensioni eque, servizi pubblici di qualità, una giusta tassazione o lapplicazione corretta della legislazione.



Nel contesto delle accese discussioni politiche sulla bozza della finanziaria per lanno in corso, alcuni sindacalisti della Federazione Sanitas hanno presidiato ieri la sede del Ministero delle Finanze, affermando che un budget più basso per la Salute, in un anno di pandemia, è non solo uningiustizia nei confronti di chi lavora nel settore, ma anche un atto profondamente immorale nei confronti dei cittadini romeni. I sindacalisti dicono che la Salute dovrebbe ricevere il 9% del PIL, perché i romeni hanno bisogno di un sistema pubblico in grado di salvarli dal SARS-CoV-2, curare le malattie acute e croniche e garantire la loro cura al pronto soccorso.



Uno dei partecipanti alla protesta ha spiegato che cosa lo ha spinto a venire dal nord-ovest del Paese, da Cluj, a Bucarest. Le ingiustizie che il Governo prevede nella bozza della finanziaria, la diminuzione delle indennità o il loro congelamento per certe categorie di dipendenti. Sono cose che ci preoccupano, perché allinizio del mandato, lo stesso Governo aveva promesso che non avrebbe toccato gli stipendi nel settore sanitario, o le indennità ricevute dal personale che lavora in questo campo, ha detto il sindacalista.



Grandi scontentezze ci sono anche nellindustria dellaccoglienza. I padronati dellindustria del turismo sollecitano allEsecutivo di pagare i risarcimenti promessi già dallanno scorso, nel contesto in cui il settore dellospitalità ha registrato un calo del 70% dellattività e di continuare a concedere ai pubblici dipendenti i buoni vacanza che il Governo ha deciso di eliminare questanno. “Lindustria sta soffrendo in questo momento e ha bisogno di sostegno da parte del principale co-azionista di ciascuna compagnia, cioè dello Stato romeno. Per noi è inaccettabile che le promesse ferme, alcune fatte anche tramite leggi, non siano mantenute, ha dichiarato Dragoş Anastasiu, coordinatore della Coalizione per lo Sviluppo della Romania.



Non in ultimo, alle proteste dei sindacalisti scontenti della politica economica e sociale del Governo, si aggiunge la Confederazione Nazionale Sindacale Cartel Alfa, che continuerà fino alla fine di questo mese le proteste iniziate il 14 gennaio scorso. Cartel Alfa dichiara che il peso dellausterità sarà sopportato esclusivamente dai lavoratori e dai pensionati e intaccherà le categorie vulnerabili della popolazione con redditi bassi.

Lavoro: Romania, scontentezze sindacali e padronali
Lavoro: Romania, scontentezze sindacali e padronali

, 16.02.2021, 12:12

Già dai primi giorni di questanno, dipendenti di più categorie professionali e sindacali di Romania sono scesi in piazza per esprimere il malcontento per il modo in cui lattuale coalizione di centro-destra, dominata dai liberali al governo dalla fine del 2019, gestisce i problemi generati dalla pandemia di Covid-19. Si rivendicano stipendi decenti, pensioni eque, servizi pubblici di qualità, una giusta tassazione o lapplicazione corretta della legislazione.



Nel contesto delle accese discussioni politiche sulla bozza della finanziaria per lanno in corso, alcuni sindacalisti della Federazione Sanitas hanno presidiato ieri la sede del Ministero delle Finanze, affermando che un budget più basso per la Salute, in un anno di pandemia, è non solo uningiustizia nei confronti di chi lavora nel settore, ma anche un atto profondamente immorale nei confronti dei cittadini romeni. I sindacalisti dicono che la Salute dovrebbe ricevere il 9% del PIL, perché i romeni hanno bisogno di un sistema pubblico in grado di salvarli dal SARS-CoV-2, curare le malattie acute e croniche e garantire la loro cura al pronto soccorso.



Uno dei partecipanti alla protesta ha spiegato che cosa lo ha spinto a venire dal nord-ovest del Paese, da Cluj, a Bucarest. Le ingiustizie che il Governo prevede nella bozza della finanziaria, la diminuzione delle indennità o il loro congelamento per certe categorie di dipendenti. Sono cose che ci preoccupano, perché allinizio del mandato, lo stesso Governo aveva promesso che non avrebbe toccato gli stipendi nel settore sanitario, o le indennità ricevute dal personale che lavora in questo campo, ha detto il sindacalista.



Grandi scontentezze ci sono anche nellindustria dellaccoglienza. I padronati dellindustria del turismo sollecitano allEsecutivo di pagare i risarcimenti promessi già dallanno scorso, nel contesto in cui il settore dellospitalità ha registrato un calo del 70% dellattività e di continuare a concedere ai pubblici dipendenti i buoni vacanza che il Governo ha deciso di eliminare questanno. “Lindustria sta soffrendo in questo momento e ha bisogno di sostegno da parte del principale co-azionista di ciascuna compagnia, cioè dello Stato romeno. Per noi è inaccettabile che le promesse ferme, alcune fatte anche tramite leggi, non siano mantenute, ha dichiarato Dragoş Anastasiu, coordinatore della Coalizione per lo Sviluppo della Romania.



Non in ultimo, alle proteste dei sindacalisti scontenti della politica economica e sociale del Governo, si aggiunge la Confederazione Nazionale Sindacale Cartel Alfa, che continuerà fino alla fine di questo mese le proteste iniziate il 14 gennaio scorso. Cartel Alfa dichiara che il peso dellausterità sarà sopportato esclusivamente dai lavoratori e dai pensionati e intaccherà le categorie vulnerabili della popolazione con redditi bassi.

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