Lavoro: facilità nel sistema pensionistico pubblico
Segnato da anomalie e iniquità, come ammettono persino i politici che lo gestiscono, il sistema pensionistico pubblico in Romania andrebbe completamente riformato. Le idee e le iniziative legislative non mancano, ma la loro applicazione è difficile. Martedì, il presidente Klaus Iohannis ha promulgato la legge sull’acquisto di anzianità nel lavoro. L’atto normativo stabilisce il quadro legale per il completamento da parte delle persone che non hanno maturato il periodo contributivo richiesto dal sistema pensionistico pubblico necessario per la concessione di una pensione per limite di età, di una pensione anticipata o di una pensione parzialmente anticipata. Gli interessati possono comprarsi al massimo sei anni di anzianità prima del compimento dell’età standard di pensionamento. Il pagamento di tale contributo alla previdenza sociale si può fare in un’unica tranche o mensilmente, entro il 31 agosto 2023.
Bogdan Matei, 23.06.2021, 15:48
Tra i potenziali beneficiari ci sono milioni di romeni all’estero, che sono andati a lavorare all’estero, soprattutto nell’Europa occidentale, in cerca di una vita migliore e che hanno periodi contributivi incompleti nel Paese. Anche in Romania ci sono persone con un’anzianità insufficiente nel lavoro, perché ad un certo momento sono rimaste disoccupate, o perché hanno scelto per un certo periodo di mettersi in proprio, hanno vissuto di espedienti e non hanno più pagato i contributi al sistema pensionistico.
Gli esperti non si azzardano ancora ad anticipare quali saranno gli effetti della nuova legge. Però ammoniscono ormai da molto tempo che l’intero sistema rischia di diventare insostenibile nel momento in cui andranno in pensione le persone nate tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70. Allora, in seguito a un decreto dell’ex regime comunista, gli aborti sono stati proibiti e la Romania ha registrato un boom demografico. Successivamente, il tasso di natalità è diminuito progressivamente, ma i sociologi ammoniscono da molto tempo che non ci sarà chi pagare le pensioni di queste persone.
Oltre agli sviluppi demografici, ci sono situazioni che gli esponenti politici definiscono del tutto anormali. Sono le parole usate dal ministro della Giustizia, Stelian Ion, il quale ha accennato al fatto che l’ex capo della DIICOT (la procura antimafia), Giorgiana Hosu, va in pensione a 49 anni. Il pensionamento a quest’età è un privilegio per magistrati, militari, poliziotti, ufficiali dell’intelligence, politici, diplomatici e altri beneficiari delle cosiddette pensioni speciali, che non rispettano il principio contributivo. Molte di queste pensioni speciali ammontano a migliaia di euro, mentre la maggior parte delle pensioni della popolazione contribuente hanno un valore medio di soli 300 euro. La Corte Costituzionale, formata da membri che godono di pensioni speciali, ha dichiarato contraria alla Costituzione una legge che prevedeva la tassazione dell’85% delle pensioni speciali che superano 7.000 lei (1.400 euro).