Lasagne cavallo: riunione dei ministri dell’Agricoltura a Bruxelles
Riunitisi a Bruxelles, i ministri dell’Agricoltura di Gran Bretagna, Francia, Irlanda, Polonia e Romania hanno concordato su una serie di misure volte a gestire lo scandalo della carne equina spacciata per manzo. I ministri hanno individuato delle illegalità nella vendita della carne di cavallo e hanno sollecitato regole di etichettatura molto più strette, ma anche test DNA per i prodotti incriminati.
Mihai Pelin, 14.02.2013, 15:10
Riunitisi a Bruxelles, i ministri dell’Agricoltura di Gran Bretagna, Francia, Irlanda, Polonia e Romania hanno concordato su una serie di misure volte a gestire lo scandalo della carne equina spacciata per manzo. I ministri hanno individuato delle illegalità nella vendita della carne di cavallo e hanno sollecitato regole di etichettatura molto più strette, ma anche test DNA per i prodotti incriminati.
I controlli si svolgeranno dal 1 marzo per tre mesi. Le inchieste condotte in più Paesi europei coinvolti in questo scandalo dovrebbero essere coordinate dall’Europol, ritengono i responsabili europei, precisando, però, che i prodotti con etichettatura errata son presentando dei rischi alla sanità pubblica. Comunque, i prodotti incriminati sono stati ritirati dal mercato in più Paesi europei.
La posizione di Bucarest sui sospetti che una parte della carne equina proverrebbe dalla Romania è stata presentata dal ministro dell’Agricolura, Daniel Constantin.
“Non c’è nessun dubbio. In Romania non poteva accadere una simile frode. Tutti i dati disponibili, tutti i documenti che abbiamo esaminato indicano un’etichettatura corretta nel momento in cui il trasporto è stato sigillato. Quando la merce entra in possesso dell’importatore, allora anche la responsabilità diventa sempre sua”, ha spiegato il ministro.
Daniel Constantin ha aggiunto che ai colloqui non è stato puntato il dito contro alcuno stato membro come fonte della frode, e ha auspicato che l’inchiesta sia ultimata quanto prima, poichè il settore zootecnico nei Paesi coinvolti sta registrando perdite. Alcuni partner europei hanno già rifiutato le importazioni da alcuni mattatoi di Romania.
L’affare ha coinvolto aziende e intermediari di più Paesi Ue. Due mattatoi romeni hanno esportato la carne verso una ditta olandese, registrata nel “paradiso fiscale” del Cipro, ritenuta il sospetto-chiave nello scandalo, secondo quanto riferisce la stampa britannica.
Successivamente, l’impresa olandese ha venduto la carne a una compagnia francese, che, a sua volta, l’ha fornita a un’altra ditta del proprio Paese. Quest’ultima ha lavorato al carne e l’ha esportata in Europa. Le compagnie coinvolte nello scandalo fanno causa l’una contro l’altra, però nessuna ammette di aver spacciato la carne equina per manzo. (trad. Iuliana Anghel)