La vaccinazione dei bambini, tra legge e pratica
In riferimento ai vaccini che mancano da qualche mese in Romania, Florian Bodog ha annunciato che sono stati firmati i contratti per esavalenti e tetravalenti, per il vaccino contro il virus epatico B è stato attivato un meccanismo europeo ed è stata ricevuta una risposta dalla Norvegia, mentre per quanto riguarda il vaccino anti pneumococcico le procedure di acquisto inizieranno nel prossimo periodo.
Corina Cristea, 10.03.2017, 15:08
La Romania registra, da un anno all’altro, una preoccupante diminuzione del tasso di vaccinazione dei bambini, per cui le autorità di Bucarest hanno deciso di elaborare una legge che imponga ai genitori l’obbligo di vaccinare i propri figli contro alcune delle più pericolose malattie contagiose — annunciava, già nella primavera dell’anno scorso, il presidente della Società Romena di Microbiologia, Alexandru Rafila. La dichiarazione giungeva nel contesto in cui, sia nel 2015, che nel 2016 si registravano casi di difterite in Europa, conclusisi persino con decessi, casi di poliomielite nell’Ucraina confinante e persino in Romania c’era un focolaio epidemico nel centro del Paese.
All’inizio di quest’anno, la Romania era in piena epidemia di morbillo, a gennaio registrandosi 2300 casi e 15 decessi. E la situazione dei contagi tra i bambini continua a peggiorare, parzialmente anche a causa del numero insufficiente di alcuni vaccini. Ora, il Ministero della Sanità ha preparato un disegno di legge che prevede la vaccinazione obbligatoria dei bambini. Se la legge sarà adottata, 9 vaccini diventeranno obbligatori — contro la epatite B, la difterite, il tetano, la pertosse, la poliomielite, il morbillo, la parotite epidemica, la rosolia e BCG (anti-tubercolosi). Questi vaccini saranno inseriti sulla lista dei vaccini obbligatori per poter iscrivere i bambini all’asilo o a scuola. Un eccezione dalla regola saranno i bambini nel cui caso si potranno dimostrare con documenti medici le controindicazioni definitive di certe vaccinazioni.
Il disegno di legge andrà al dibattito pubblico al massimo entro un mese — lo ha reso noto il ministro della sanità, Florian Bodog, il momento del lancio del dibattito essendo legato alla soluzione della crisi dei vaccini: Non posso obbligare o fissare a qualcuno delle responsabilità se non ci sono vaccini sul mercato. Risolviamo prima la questione dei vaccini e al massimo entro un mese, la Legge sulla vaccinazione andrà al dibattito pubblico. Se sarà con o senza sanzioni, praticamente i dibattiti nel Parlamento regoleranno tutte queste cose perché alle commissioni di specialità possono andare anche le associazione dei Pazienti, possono andare anche i genitori a segnalare certe cose. Una delle varianti sarà sottoposta al dibattito, ma solo nel momento in cui avremo almeno un’anticipazione sul momento in cui i vaccini saranno assicurati.”
Il rifiuto della vaccinazione attirerà sanzioni. Rischiano multe persino le direzioni di sanità pubblica responsabili per la conservazione dei vaccini in condizioni frigorifiche inadeguate, ma anche i medici coinvolti nell’attività di vaccinazione che non rispettano i provvedimenti legali. (tr. G.P.)