La sicurezza nella zona del Mar Nero
Una conferenza sul tema delle sfide alla sicurezza sul fianco est dell’Alleanza Nord-Atlantica, organizzata a Bucarest, ha rilevato, ancora una volta, la necessità di rafforzare le capacità della NATO al Mar Baltico e al Mar Nero. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha sostenuto una presenza alleata unitaria, consolidata e coerente sull’intero fianco est. Il leader di Bucarest ricordava che la zona del Mar Nero continua ad essere segnata da conflitti congelati e da tensioni latenti, contesto che, secondo lui, costringe la NATO ad avere una presenza del genere, necessaria per realizzare azioni efficaci di prevenzione e difesa.
Klaus Iohannis: La sicurezza nella regione del Mar Nero e sul fianco est si riflette direttamente sulla sicurezza euroatlantica. Qualsiasi carenza o vulnerabilità nella zona del Mar Nero diventa una dell’Alleanza, nel suo insieme, e invita ad azioni ostili. È pronta l’Alleanza a far fronte a queste sfide? Finora ha dimostrato di sì e le prove concrete sono le misure adottate e implementate a cominciare dal 2014, continuando con quelle del 2016, al vertice di Varsavia, e poi ai vertici di Bruxelles, del 2017 e 2018. Ma non basta; nella regione del Mar Nero si impone anche in futuro un approccio articolato e coordinato a livello politico e operativo, per ristabilire l’equilibrio e prevenire le eventuali azioni ostili”.
I risultati delle misure destinate alla regione del Mar Nero adottate nell’ambito degli ultimi vertici NATO sono visibili, ha affermato il presidente: a livello terrestre — tramite le strutture alleate pienamente operative di Craiova e Bucarest, nel sud della Romania, e a livello marittimo e aereo — tramite le attività svolte congiuntamente dalle forze armate romene e da quelle alleate. Tutte queste decisioni dimostrano che l’Alleanza capisce chiaramente la realtà strategica che la regione del Mar Nero è vitale per tutto lo spazio euroatlantico. Un approccio strategico — ha insistito il presidente romeno — presuppone, a livello operativo, il monitoraggio permanente degli sviluppi regionali, il consolidamento della posizione NATO e il consolidamento delle capacità difensive e l’aumento della resistenza dei partner dell’Alleanza, Ucraina, Georgia e Moldova.
Alla conferenza ha partecipato Peter Doran, esperto americano nella difesa transatlantica e nella sicurezza cibernetica, direttore del Centro per l’Analisi delle Politiche Europee. Peter Doran: La nostra organizzazione dedica la sua attività ad una migliore comprensione del modo in cui si possono rafforzare i legami degli Stati Uniti con i loro alleati, soprattutto qui, nella regione del Mar Nero. Mi vengono subito in mente tre esempi in cui possiamo fare questo: uno è la cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa, il secondo è l’energia, mentre il terzo è ciò che rappresenta un legame indistruttibile, cioè la libertà. Questi sono i legami che avvicinano ancora di più la Romania e gli USA”.
Per gli USA, la Romania non è un Paese lontano dell’est europeo. Abbiamo un’alleanza che non può essere distrutta; e se la sicurezza e la prosperità sono minacciate, questa è una sfida anche per gli Stati Uniti, ha sottolineato Peter Doran.
Ştefan Stoica, 18.04.2019, 11:41
Una conferenza sul tema delle sfide alla sicurezza sul fianco est dell’Alleanza Nord-Atlantica, organizzata a Bucarest, ha rilevato, ancora una volta, la necessità di rafforzare le capacità della NATO al Mar Baltico e al Mar Nero. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha sostenuto una presenza alleata unitaria, consolidata e coerente sull’intero fianco est. Il leader di Bucarest ricordava che la zona del Mar Nero continua ad essere segnata da conflitti congelati e da tensioni latenti, contesto che, secondo lui, costringe la NATO ad avere una presenza del genere, necessaria per realizzare azioni efficaci di prevenzione e difesa.
Klaus Iohannis: La sicurezza nella regione del Mar Nero e sul fianco est si riflette direttamente sulla sicurezza euroatlantica. Qualsiasi carenza o vulnerabilità nella zona del Mar Nero diventa una dell’Alleanza, nel suo insieme, e invita ad azioni ostili. È pronta l’Alleanza a far fronte a queste sfide? Finora ha dimostrato di sì e le prove concrete sono le misure adottate e implementate a cominciare dal 2014, continuando con quelle del 2016, al vertice di Varsavia, e poi ai vertici di Bruxelles, del 2017 e 2018. Ma non basta; nella regione del Mar Nero si impone anche in futuro un approccio articolato e coordinato a livello politico e operativo, per ristabilire l’equilibrio e prevenire le eventuali azioni ostili”.
I risultati delle misure destinate alla regione del Mar Nero adottate nell’ambito degli ultimi vertici NATO sono visibili, ha affermato il presidente: a livello terrestre — tramite le strutture alleate pienamente operative di Craiova e Bucarest, nel sud della Romania, e a livello marittimo e aereo — tramite le attività svolte congiuntamente dalle forze armate romene e da quelle alleate. Tutte queste decisioni dimostrano che l’Alleanza capisce chiaramente la realtà strategica che la regione del Mar Nero è vitale per tutto lo spazio euroatlantico. Un approccio strategico — ha insistito il presidente romeno — presuppone, a livello operativo, il monitoraggio permanente degli sviluppi regionali, il consolidamento della posizione NATO e il consolidamento delle capacità difensive e l’aumento della resistenza dei partner dell’Alleanza, Ucraina, Georgia e Moldova.
Alla conferenza ha partecipato Peter Doran, esperto americano nella difesa transatlantica e nella sicurezza cibernetica, direttore del Centro per l’Analisi delle Politiche Europee. Peter Doran: La nostra organizzazione dedica la sua attività ad una migliore comprensione del modo in cui si possono rafforzare i legami degli Stati Uniti con i loro alleati, soprattutto qui, nella regione del Mar Nero. Mi vengono subito in mente tre esempi in cui possiamo fare questo: uno è la cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa, il secondo è l’energia, mentre il terzo è ciò che rappresenta un legame indistruttibile, cioè la libertà. Questi sono i legami che avvicinano ancora di più la Romania e gli USA”.
Per gli USA, la Romania non è un Paese lontano dell’est europeo. Abbiamo un’alleanza che non può essere distrutta; e se la sicurezza e la prosperità sono minacciate, questa è una sfida anche per gli Stati Uniti, ha sottolineato Peter Doran.