La settimana 04 – 09/03/2019
L’ex capo della DNA, davanti ai procuratori
Roxana Vasile, 09.03.2019, 07:00
L’ex capo della DNA, davanti ai procuratori
L’ex procuratore-capo della Direzione Nazionale Anticorruzione di Bucarest, Laura Codruţa Kovesi, è stata informata, giovedì, dopo ore di ascolti alla Sezione Speciale per l’Investigazione dei Magistrati, di essere accusata in un secondo fascicolo relativo al coordinamento di un gruppo delinquenziale formato da procuratori della stessa Direzione. Lei sostiene di essere innocente e che le accuse siano fabulazioni. Da due anni — afferma ancora la Kovesi — è molestata nello spazio pubblico, ma anche da parte dell’Ispezione Giudiziaria, che l’ha verificata quasi 50 volte, aggiungendo che non è stata casuale la sua convocazione alla Procura proprio nel giorno in cui al Parlamento Europeo si svolgevano attività relative all’elezione del procuratore capo della Procura Europea, carica per la quale si candida anche lei. Laura Codruţa Kovesi: “Non credo sia una coincidenza, credo mi abbiano citata in questo giorno volutamente, credo di essere stata volutamente impedita di fare dichiarazioni e chiarire le cose. Credo inoltre che, volutamente, mi abbiano convocata per un dossier mentre, una volta arrivata la, mi sono resa conto di essere ascoltata in un altro dossier, senza essere citata correttamente e secondo le procedure”. Nel primo fascicolo aperto presso la Sezione Speciale di Investigazione dei Magistrati, Laura Codruţa Kovesi è accusata di abuso d’ufficio, falsa testimonianza e tangenti. L’ex procuratore-capo della Direzione Nazionale Anticorruzione è stato rimosso dall’incarico l’estate scorsa. Il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, le rimproverava allora, tra l’altro, di aver sfidato l’autorità del Parlamento e di aver contestato decisioni della Corte Costituzionale.
Il ministro Tudorel Toader, contestato
Il ministro della Giustizia, Tudorel Toader non è stato risparmiato questa settimana, ma, almeno per il momento, non si deve più preoccupare. Il voto sulla mozione semplice inoltrata contro di lui dal PNL e dall’USR, dall’opposizione di destra, è stato riprogrammato, dopo che, mercoledì, nella plenaria del Parlamento, non c’è stato il quorum necessario. I deputati PSD, al governo, hanno deciso di non partecipare al voto perché, secondo loro, la mozione contenesse molte falsità. Nel frattempo, il leader del partito, Liviu Dragnea, ha spiegato che la situazione di Tudorel Toader sarà discussa nella Coalizione governativa, sottolineando che esistono malcontenti nei confronti del ministro che vanno chiariti con il partner al governo, l’ALDE. Indipendente sostenuto dall’ALDE, Tudorel Toader è stato criticato sia dai socialdemocratici, che dall’UDMR, che appoggia l’Esecutivo nel Parlamento. Il PNL sostiene invece che, non assicurando il quorum al voto sulla mozione sulla giustizia, la coalizione PSD-ALDE metta pressione sul ministro Toader affinché promuovi le modifiche legislative desiderate. Il ministro è contestato anche da una parte della società civile. Docenti e studenti hanno protestato, giovedì, in segno di solidarietà con le proteste dei magistrati, condannando ciò che loro considerano sia la subordinazione politica della Giustizia. In precedenza, hanno organizzato proteste anche attori di vari teatri di Bucarest e di altre città romene. Tutti sono scontenti della recente Ordinanza governativa d’urgenza n.7, che modifica le leggi sulla Giustizia.
La bozza della Finanziaria per il 2019 torna al Parlamento
La bozza della finanziaria per il 2019 è conforme alla Costituzione. Lo ha deciso, mercoledì, la Corte Costituzionale della Romania, in seguito alla notifica inviata dal presidente Klaus Iohannis. Rifiutando di commentare la decisione della CCR, il presidente ha reso pubblico subito che manda nuovamente al Parlamento la finanziaria, definendola una “della vergogna nazionale”: La finanziaria per il 2019 è costruita in base ad uno scenario eccentrico, senza garanzie sulla sua applicazione, fatto confermato dalle istituzioni europee e da altre istituzioni internazionali. È un bilancio che mette in dubbio l’osservanza dei trattati internazionali firmati dalla Romania, ma, per sfortuna, anche della legislazione in questo settore. La finanziaria per quest’anno è stata pensata principalmente per servire gli interessi politici di un gruppo ristretto.” L’opposizione parlamentare, rappresentata principalmente dal PNL e dall’USR, ha avuto argomenti quasi identici. Bugiarda, demagogica e irresponsabile — ha definito, invece, la Coalizione governativa l’iniziativa di rinviare al Parlamento la bozza della Finanziaria. “È ovvio che il presidente Iohannis è interessato solo a vincere un nuovo mandato e compie azioni che mettono in pericolo l’immagine e gli indici macroeconomici della Romania. Affermare che il Paese sia colpito da un disastro economico, sebbene le cifre ufficiali indichino il contrario, dimostra una mancanza di responsabilità e di rispetto per la verità. Bloccare l’attività del Governo è diventato la sua principale preoccupazione.” — ha risposto la premier Viorica Dăncilă. Cosicché i socialdemocratici, tramite il vicepresidente della Camera, Florin Iordache, hanno annunciato che trasmetteranno la Finanziaria nella stessa forma in cui è stata inizialmente adottata dal Legislativo, per essere promulgata. Stando al PSD, la finanziaria per il 2019 garantisce le risorse necessarie a tutti i settori importanti nell’economia.
Presidenza romena del Consiglio UE, due mesi di mandato
La premier Viorica Dăncilă ha presentato, venerdì, a Bucarest, il bilancio dei risultati ottenuti finora dalla presidenza semestrale romena del Consiglio UE. Nei primi due mesi di mandato, sono stati portati a compimento 67 dossier, di cui oltre la metà è stata già approvata dagli ambasciatori degli stati membri. La presidenza romena e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio relativo ad una serie di misure temporanee e limitate, volte a garantire la connettività di base del trasporto stradale di merci e passeggeri, per attenuare gravi perturbazioni, nell’eventualità in cui il Regno Unito lasciasse l’Unione senza un accordo negoziato. D’altronde, ai colloqui avuti a Bruxelles con il negoziatore capo per la Brexit, Michel Barnier, la premier Dăncilă ha dichiarato, questa settimana, che le autorità romene sono pronte per qualsiasi scenario, quindi anche per un eventuale ritiro della Gran Bretagna senza un accordo.