La scuola, di nuovo lezioni in presenza
Tutti i licei, le scuole e gli asili di Romania hanno iniziato, oggi, il secondo semestre di quest’anno scolastico con lezioni in presenza, dopo la modifica dei criteri per stabilire lo scenario dell’attività didattica. Le autorità hanno deciso di non prendere in considerazione né l’indice di contagio locale, né il tasso di vaccinazione del personale docente, come succedeva finora. Le unità di insegnamento di una provincia passano alla didattica online se si arriva a un livello di occupazione del 75% dei letti negli ospedali destinati ai malati di Covid-19.
“Il giorno di riferimento sarà il giovedì di ciascuna settimana per lo scenario della settimana successiva e, per quanto riguarda l’istruzione, vi posso dire che la settimana non sarà spezzata e che ci saranno lezioni in presenza per tutta la settimana, oppure, se si arriverà nella situazione in cui, causa il superamento del grado di occupazione del 75%, si passerà alle lezioni online, sarà sempre per tutta la settimana. Il secondo cambiamento riguarda la sospensione delle lezioni in presenza in ciascuna classe, a scuola, o in ciascun gruppo, all’asilo, allorquando ci saranno tre casi di contagio in 7 giorni consecutivi. Viene mantenuta la regola secondo cui tutta la scuola passa alla didattica online quando, almeno nella metà del numero di classi, le lezioni in presenza sono sospese”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Sorin Cîmpeanu.
Il ritorno alle lezioni in presenza avrà luogo quando il grado di occupazione dei letti negli ospedali Covid della provincia cala al di sotto del 70%. Gli alunni criticano i provvedimenti del nuovo ordine comune dei ministri dell’Istruzione e della Salute e affermano che, per decidere sul passaggio all’online, c’è bisogno di un algoritmo complesso di calcolo del rischio epidemiologico in una scuola, a seconda dell’incidenza, del numero dei posti occupati negli ospedali, aspetti che riguardano la vaccinazione degli insegnanti e degli alunni, la capacità di una scuola di garantire l’osservanza di tutte le misure sanitarie e la capacità di testare. Le cose si svolgono però con difficoltà, tenuto conto che il nuovo semestre è iniziato senza che ci siano test per la diagnosi del coronavirus nelle scuole, mentre le autorità cambiano ripetutamente le regole nella speranza di riuscire a tenere aperte le unità di insegnamento quanto più a lungo.
Sorin Cîmpeanu ha spiegato a Radio Romania: “Tutti ci auguriamo che ci sia prevedibilità, però non si possono anticipare le particolarità di un ceppo del virus SARS-CoV-2. Viene constatata la situazione e si prendono le migliori misure che si impongono. Tutti ci auguriamo che ci sia prevedibilità, però, al di là dell’interesse dell’istruzione, notiamo tutti che questa crisi sanitaria non offre alcuna prevedibilità. Abbiamo il dovere di prendere le misure più responsabili e più stabili”.
A novembre, dopo la vacanza forzata imposta dalla situazione epidemiologica alla fine di ottobre, il Ministero dell’Istruzione ha modificato anche la struttura dell’anno scolastico. Perciò, la prima e l’unica vacanza degli alunni nel secondo semestre è prevista fra quasi tre mesi e avrà una durata di 17 giorni, mentre quella d’estate inizia l’11 giugno prossimo.
Daniela Budu, 17.01.2022, 15:48