La scheda tecnica delle elezioni politiche
In Romania, i candidati alle politiche dell’11 dicembre si preparano per la fine della campagna elettorale. Secondo la legislazione, la campagna finisce sabato, 10 dicembre, alle ore 7:00. Fino allora, i candidati alle cariche di senatori e deputati possono presentare i loro programmi politici e le offerte elettorali, tramite manifesti e ai meeting e agli incontri con i cittadini. Per quanto riguarda il settore audiovisivo, la campagna elettorale si è conclusa venerdì alle ore 7:00.
Florentin Căpitănescu, 09.12.2016, 13:55
In Romania, i candidati alle politiche dell’11 dicembre si preparano per la fine della campagna elettorale. Secondo la legislazione, la campagna finisce sabato, 10 dicembre, alle ore 7:00. Fino allora, i candidati alle cariche di senatori e deputati possono presentare i loro programmi politici e le offerte elettorali, tramite manifesti e ai meeting e agli incontri con i cittadini. Per quanto riguarda il settore audiovisivo, la campagna elettorale si è conclusa venerdì alle ore 7:00.
Quasi alla fine sono arrivati anche i preparativi delle autorità per l’organizzazione dello scrutinio. Sabato, un giorno prima delle elezioni, saranno consegnati ai presidenti delle circoscrizioni elettorali le schede elettorali, i timbri, le liste elettorali permanenti e altri moduli necessari. Il Ministero dell’Interno ha precisato che tutte le operazioni informatiche vengono registrate e conservate, il conteggio dei voti sarà videoregistrato, mentre i verbali saranno compilati elettronicamente e pubblicati subito.
Particolari tecnici dal capo del Servizio di Telecomunicazioni Speciali, Marcel Opriş: “Costituisce un reato la mancata videoregistrazione o effettuazione di queste operazioni, perché vuol dire modificare, alterare il processo elettorale. Nel momento in cui, presso uno dei seggi elettorali, su un’Ipad viene interrotto il funzionamento dell’applicazione di videoregistrazione, ciò è automaticamente segnalato al centro di monitoraggio”.
Per i 466 seggi nel Parlamento – 136 al Senato e 312 alla Camera dei Deputati, cui si aggiungono i 18 deputati delle minoranze nazionali, diverse da quella ungherese, la cui rappresentazione è garantita — si sono iscritte nella corsa elettorale quasi 6.500 persone. Esistono 43 circoscrizioni elettorali: 41 province, Bucarest e diaspora. Lo scrutinio è organizzato in base ad una nuova legislazione elettorale che ha riattivato, dopo un’interruzione di otto anni, il voto sulle liste. Il precedente sistema, uninominale con le cosiddette quote di rappresentazione, si è dimostrato inadatto, nel contesto in cui l’attuale Legislativo conta quasi 600 membri. Delle maggiori chance nei sondaggi godono i cosiddetti partiti tradizionali — il PSD, di sinistra, e il PNL, di destra.
Un’ascesa fulminante vanta la neoarrivata sulla scena politica USR che auspica di diventare la terza forza nel futuro Parlamento. Grandi chance di superare la soglia elettorale dell’5% hanno l’UDMR, che rappresenta la minoranza ungherese, l’ALDE (di destra), fondata dall’attuale presidente del Senato, Călin Popescu Tăriceanu, e PMP (di destra), fondato dall’ex capo dello stato, Traian Băsescu. Il suo successore, Klaus Iohannis, nella solita campagna di esortazione all’espressione del voto, ha affermato: “Andate al voto e non lasciate che qualcun altro decida al vostro posto. Se tutti i politici vi danno fastidio, andate a votare”. (tr. G.P.)