La scena politica romena in un anno elettorale
Nove governi in otto anni, di cui quattro – tre socialisti e uno liberale – solo dalle ultime elezioni politiche finora, non sono indicativi di una salute forte per i partiti romeni. Rassicurato dalla sua elezione per un nuovo mandato, lo scorso novembre, con oltre il 66% dei voti al ballottaggio, il presidente Klaus Iohannis ribadisce che la sua prima opzione è il ritorno allelettorato, tramite lorganizzazione di elezioni politiche anticipate. Lidea è condivisa dal PNL, fermo sostenitore del presidente, dallUSR e dallUDMR, però non dagli altri partiti parlamentari.
Bogdan Matei, 10.02.2020, 12:43
Nove governi in otto anni, di cui quattro – tre socialisti e uno liberale – solo dalle ultime elezioni politiche finora, non sono indicativi di una salute forte per i partiti romeni. Rassicurato dalla sua elezione per un nuovo mandato, lo scorso novembre, con oltre il 66% dei voti al ballottaggio, il presidente Klaus Iohannis ribadisce che la sua prima opzione è il ritorno allelettorato, tramite lorganizzazione di elezioni politiche anticipate. Lidea è condivisa dal PNL, fermo sostenitore del presidente, dallUSR e dallUDMR, però non dagli altri partiti parlamentari.
I sondaggi sugli intenti di voto indicano che il PNL è attualmente il più popolare partito, con il 47% dei consensi, mentre lex potere socialdemocratico è sceso a solo il 20%. Assieme al partner PLUS, lUSR si avvicinerebbe al 15%. LUDMR si piazza, come al solito, poco sopra la soglia elettorale del 5%, mentre PMP, ALDE e Pro Romania non otterrebbero neanche il 5%, motivo per cui non sono affatto contenti dellorganizzazione di uno scrutinio anticipato.
Nel tentativo di sfuggire alle trappole della Costituzione, di cui gli esperti affermano che sia stata concepita appunto per rendere quasi impossibile lorganizzazione di elezioni anticipate, il capo dello stato ha designato, giovedì, sempre il leader liberale, Ludovic Orban, a formare un nuovo governo. La designazione è avvenuta dopo che la sua squadra esecutiva era stata rimossa tramite una mozione di sfiducia, inoltrata dal PSD e dallUDMR, dopo aver posto la fiducia sul ritorno allelezione dei sindaci a due turni. Se i senatori e i deputati bocciano il governo Orban 2, il capo dello stato può designare un altro premier, ma se anche questo viene bocciato si possono avviare le pratiche per lorganizzazione di elezioni anticipate. Nel frattempo, i partiti parlamentari si preparano per le amministrative che avranno luogo fra qualche mese.
Rimasto la principale forza politica del Parlamento e presieduto, ad interim, dal presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, il PSD spera che al congresso straordinario in programma questo mese possa recuperare i danni dellanno scorso. Nel 2019, il suo ex leader autoritario, Liviu Dragnea, è stato incarcerato per atti di corruzione, succeduto dallex-premier Viorica Dăncilă, che ha rassegnato le dimissioni subito dopo aver perso le presidenziali con la più bassa percentuale mai ottenuta da un candidato della sinistra negli ultimi 30 anni.
Le direzioni dellUSR, la terza forza nel Parlamento, e PLUS, partito extraparlamentare, presieduto dallex premier e commissario europeo Dacian Cioloş, hanno annunciato, sabato, che si stanno preparando per la fusione. Le condizioni della fusione andrebbero approvate ai congressi dei due partiti, ma secondo i commentatori si aspettano negoziati difficili, soprattutto dopo che il 91% dei membri dellUnione hanno votato online per un posizionamento dottrinale come partito di centro-destra. Però, eletti su liste comuni a maggio e condotti a Bruxelles da Cioloş, gli eurodeputati USR e PLUS sono iscritti al gruppo centrista Renew Europe, guidato dal presidente francese Emmanuel Macron, ex ministro in governi socialisti.