Ascolta RRI in diretta!

Ascolta Radio Romania Internazionale dal vivo

La scena politica romena dopo le elezioni europee

Il voto dei romeni alle elezioni europee del 26 maggio scorso ha mandato a Bruxelles sei partiti politici. Il PNL, il principale partito dell’opposizione di destra, ha ottenuto il maggior numero di voti, il 27%, e dieci seggi di eurodeputati. Seguono due forze politiche alla pari, il PSD, il principale partito della coalizione governativa, e l’Alleanza 2020 USR — PLUS (all’opposizione), entrambi con circa il 22,5% e otto seggi. Con il 5-6% dei voti, Pro Romania, UDMR e PMP hanno ottenuto due seggi. Si sono piazzati sotto la soglia elettorale del 5% gli altri sette partiti che si sono candidati alle europee, inclusa l’ALDE, partner dei socialdemocratici nella coalizione governativa.



In concomitanza con le elezioni europee, i romeni sono stati chiamati a votare al referendum sulla giustizia indetto dal capo dello stato, Klaus Iohannis. Più dell’80% di coloro che hanno espresso la loro opzione alla consultazione popolare hanno risposto di essere d’accordo con il divieto dell’amnistia e della grazia per i reati di corruzione e con il divieto di adozione da parte del Governo di ordinanze d’urgenza in materia di reati, pene e organizzazione giudiziaria.



La confusione tra i membri della sinistra è stata amplificata, il giorno dopo le elezioni, dall’arresto dell’ex uomo forte della coalizione governativa, il leader PSD, Liviu Dragnea, condannato dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia a tre anni e mezzo di carcere con esecuzione per atti di corruzione. Già indebolita, la coalizione governativa si confronterà con i dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione contro il Governo presieduto dalla presidente ad interim del PSD, Viorica Dăncilă.



La Romania ha bisogno urgentemente di un governo con una visione pro-europea, ha affermato il deputato liberale Gigel Ştirbu, mercoledì, alla presentazione del testo della mozione: Il PSD e l’ALDE hanno diviso un Paese intero, hanno distrutto il ruolo delle istituzioni fondamentali, hanno mutilato leggi importanti, hanno compromesso la chance di modernizzare il Paese ed hanno attaccato costantemente le basi della democrazia romena e dello stato di diritto.”



Inoltrata dal PNL, USR e PMP, la mozione di sfiducia è firmata da 173 senatori e deputati. Per essere adottato dalla plenaria del Parlamento, il documento ha bisogno di 233 voti favorevoli. Hanno promesso che voteranno la mozione sia il Partito Pro Romania, fondato da dissidenti del PSD, che l’UDMR, che ha cancellato, lo scorso mese, il protocollo di collaborazione parlamentare con il Potere.



Il successore di Dragnea nella carica di presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, si dichiara convinto che la mozione non sarà adottata e che il Governo Dăncilă sopravvivrà: La nostra strategia è di bocciare la mozione. Non c’è stata una decisione di votare o meno. La decisione importante è stata quella di garantire il quorum. Questo è il dovere del potere. Quello che faranno i colleghi, decideranno loro. Non si pone il problema che non ci fidiamo di qualcuno.” I dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia sono previsti martedì, 18 giugno.

La scena politica romena dopo le elezioni europee
La scena politica romena dopo le elezioni europee

, 13.06.2019, 13:11

Il voto dei romeni alle elezioni europee del 26 maggio scorso ha mandato a Bruxelles sei partiti politici. Il PNL, il principale partito dell’opposizione di destra, ha ottenuto il maggior numero di voti, il 27%, e dieci seggi di eurodeputati. Seguono due forze politiche alla pari, il PSD, il principale partito della coalizione governativa, e l’Alleanza 2020 USR — PLUS (all’opposizione), entrambi con circa il 22,5% e otto seggi. Con il 5-6% dei voti, Pro Romania, UDMR e PMP hanno ottenuto due seggi. Si sono piazzati sotto la soglia elettorale del 5% gli altri sette partiti che si sono candidati alle europee, inclusa l’ALDE, partner dei socialdemocratici nella coalizione governativa.



In concomitanza con le elezioni europee, i romeni sono stati chiamati a votare al referendum sulla giustizia indetto dal capo dello stato, Klaus Iohannis. Più dell’80% di coloro che hanno espresso la loro opzione alla consultazione popolare hanno risposto di essere d’accordo con il divieto dell’amnistia e della grazia per i reati di corruzione e con il divieto di adozione da parte del Governo di ordinanze d’urgenza in materia di reati, pene e organizzazione giudiziaria.



La confusione tra i membri della sinistra è stata amplificata, il giorno dopo le elezioni, dall’arresto dell’ex uomo forte della coalizione governativa, il leader PSD, Liviu Dragnea, condannato dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia a tre anni e mezzo di carcere con esecuzione per atti di corruzione. Già indebolita, la coalizione governativa si confronterà con i dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione contro il Governo presieduto dalla presidente ad interim del PSD, Viorica Dăncilă.



La Romania ha bisogno urgentemente di un governo con una visione pro-europea, ha affermato il deputato liberale Gigel Ştirbu, mercoledì, alla presentazione del testo della mozione: Il PSD e l’ALDE hanno diviso un Paese intero, hanno distrutto il ruolo delle istituzioni fondamentali, hanno mutilato leggi importanti, hanno compromesso la chance di modernizzare il Paese ed hanno attaccato costantemente le basi della democrazia romena e dello stato di diritto.”



Inoltrata dal PNL, USR e PMP, la mozione di sfiducia è firmata da 173 senatori e deputati. Per essere adottato dalla plenaria del Parlamento, il documento ha bisogno di 233 voti favorevoli. Hanno promesso che voteranno la mozione sia il Partito Pro Romania, fondato da dissidenti del PSD, che l’UDMR, che ha cancellato, lo scorso mese, il protocollo di collaborazione parlamentare con il Potere.



Il successore di Dragnea nella carica di presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, si dichiara convinto che la mozione non sarà adottata e che il Governo Dăncilă sopravvivrà: La nostra strategia è di bocciare la mozione. Non c’è stata una decisione di votare o meno. La decisione importante è stata quella di garantire il quorum. Questo è il dovere del potere. Quello che faranno i colleghi, decideranno loro. Non si pone il problema che non ci fidiamo di qualcuno.” I dibattiti e il voto sulla mozione di sfiducia sono previsti martedì, 18 giugno.

Il Governo presieduto da Marcel Ciolacu ha prestato giuramento. (Foto: presidency.ro)
In primo piano martedì, 24 Dicembre 2024

Nuovo Governo in Romania

Il nuovo Esecutivo romeno, guidato dal socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha prestato giuramento lunedì sera davanti al presidente Klaus Iohannis. È...

Nuovo Governo in Romania
Timişoara, 35 anni fa ((foto: Constantin Duma/Radio Timișoara))
In primo piano lunedì, 23 Dicembre 2024

35/o anniversario della Rivoluzione anticomunista

Sono trascorsi 35 anni da quando Timişoara diventava la prima città libera dal comunismo in Romania, un momento che scatenò l’ondata di...

35/o anniversario della Rivoluzione anticomunista
Foto: PIX1861 / pixabay.com
In primo piano venerdì, 20 Dicembre 2024

Effetti economici dell’instabilità politica

In Romania, lo stallo degli ultimi giorni legato alla costituzione di una maggioranza parlamentare per proporre un primo ministro e, quindi,...

Effetti economici dell’instabilità politica
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, e il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa (Foto: presidency.ro)
In primo piano giovedì, 19 Dicembre 2024

L’UE e l’esposizione alla disinformazione

Presente a Bruxelles, al Vertice UE-Balcani occidentali e al Consiglio Europeo, il capo dello stato Klaus Iohannis ha dichiarato che la Romania ha...

L’UE e l’esposizione alla disinformazione
In primo piano mercoledì, 18 Dicembre 2024

Un nuovo Codice Forestale

Il nuovo Codice Forestale, milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato adottato dalla Camera dei Deputati di Bucarest, come...

Un nuovo Codice Forestale
In primo piano martedì, 17 Dicembre 2024

Russia, preoccupazioni e sanzioni

Quattro senatori americani, repubblicani e democratici, condannano l’ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania ed...

Russia, preoccupazioni e sanzioni
In primo piano lunedì, 16 Dicembre 2024

Timisoara, 35 anni fa

Instaurata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dalle truppe sovietiche occupanti, la dittatura comunista di Bucarest sembrava incrollabile. Nel...

Timisoara, 35 anni fa
In primo piano venerdì, 13 Dicembre 2024

Romania entra a pieno titolo nell’Area Schengen

Dopo anni di attesa, la Romania e la Bulgaria diventano membri a pieno titolo dell’Area Schengen. Il Consiglio Giustizia e Affari Interni ha...

Romania entra a pieno titolo nell’Area Schengen

Partenariati

Muzeul Național al Țăranului Român Muzeul Național al Țăranului Român
Liga Studentilor Romani din Strainatate - LSRS Liga Studentilor Romani din Strainatate - LSRS
Modernism | The Leading Romanian Art Magazine Online Modernism | The Leading Romanian Art Magazine Online
Institului European din România Institului European din România
Institutul Francez din România – Bucureşti Institutul Francez din România – Bucureşti
Muzeul Național de Artă al României Muzeul Național de Artă al României
Le petit Journal Le petit Journal
Radio Prague International Radio Prague International
Muzeul Național de Istorie a României Muzeul Național de Istorie a României
ARCUB ARCUB
Radio Canada International Radio Canada International
Muzeul Național al Satului „Dimitrie Gusti” Muzeul Național al Satului „Dimitrie Gusti”
SWI swissinfo.ch SWI swissinfo.ch
UBB Radio ONLINE UBB Radio ONLINE
Strona główna - English Section - polskieradio.pl Strona główna - English Section - polskieradio.pl
creart - Centrul de Creație Artă și Tradiție al Municipiului Bucuresti creart - Centrul de Creație Artă și Tradiție al Municipiului Bucuresti
italradio italradio
Institutul Confucius Institutul Confucius
BUCPRESS - știri din Cernăuți BUCPRESS - știri din Cernăuți

Affiliazioni

Euranet Plus Euranet Plus
AIB | the trade association for international broadcasters AIB | the trade association for international broadcasters
Digital Radio Mondiale Digital Radio Mondiale
News and current affairs from Germany and around the world News and current affairs from Germany and around the world
Comunità radiotelevisiva italofona Comunità radiotelevisiva italofona

Provider

RADIOCOM RADIOCOM
Zeno Media - The Everything Audio Company Zeno Media - The Everything Audio Company