La Romania si qualifica agli europei giovanili di calcio
Come già anticipato dalla stampa di specialità, la rappresentativa giovanile della Romania ha vinto facilmente, per 4-0, la partita contro quella del Liechtenstein, l’ultima del gruppo preliminare per gli europei dell’anno prossimo. Con sette vittorie e tre pareggi su dieci partite, i romeni hanno finito i preliminari senza sconfitta, hanno accumulato 24 punti e vinto un girone di cui hanno fatto parte anche Portogallo Bosnia, Galles e Svizzera. È la seconda qualificazione nella storia ad un campionato giovanile europeo, dopo quella del 1998, quando la nazionale Under 21 ha vinto, senza nessuna sconfitta, un girone con Islanda, Irlanda, Lituania e Macedonia. La Romania ha ricevuto allora, il diritto ad organizzare la competizione, ma è stata eliminata nel primo turno dall’Olanda, ed ha perso poi le partite del torneo per i posti 5-8, contro la Germania e la Russia.
Bogdan Matei, 17.10.2018, 14:03
Come già anticipato dalla stampa di specialità, la rappresentativa giovanile della Romania ha vinto facilmente, per 4-0, la partita contro quella del Liechtenstein, l’ultima del gruppo preliminare per gli europei dell’anno prossimo. Con sette vittorie e tre pareggi su dieci partite, i romeni hanno finito i preliminari senza sconfitta, hanno accumulato 24 punti e vinto un girone di cui hanno fatto parte anche Portogallo Bosnia, Galles e Svizzera. È la seconda qualificazione nella storia ad un campionato giovanile europeo, dopo quella del 1998, quando la nazionale Under 21 ha vinto, senza nessuna sconfitta, un girone con Islanda, Irlanda, Lituania e Macedonia. La Romania ha ricevuto allora, il diritto ad organizzare la competizione, ma è stata eliminata nel primo turno dall’Olanda, ed ha perso poi le partite del torneo per i posti 5-8, contro la Germania e la Russia.
La vittoria di martedì arriva, per il calcio romeno, dopo un’esasperante serie di insuccessi. Più che mediocre agli Europei di due anni fa, in Francia, la rappresentativa romena di calcio ha perso i Mondiali in Russia e attualmente si piazza al terzo posto, su quattro squadre, nel gruppo di terzo livello della neo-creata Lega delle Nazioni. I club calcistici che hanno rappresentato quest’anno la Romania alle coppe europee sono state eliminate, senza eccezione, già dal mese di agosto, dai turni preliminari.
I giovani calciatori romeni, di cui molti vantano collaborazioni con club europei importanti come Leicester, Genoa, Palermo o Rapid Vienna, hanno — dicono i commentatori — una mentalità diversa, rifiutano la mediocrità e sono affamati di successi. Sono già arrivati tra le prime 12 sulle 53 squadre del continente e vanno al torneo finale in Italia, dove li aspetta oltre un milione di compatriotti. Uno dei leader della squadra, Ianis Hagi: “Siamo felici di aver reso orgoglioso l’intero Paese e di dare nuovamente speranza ai romeni. Abbiamo realizzato qualcosa che non molte generazioni hanno potuto realizzare e ora andiamo là a combattere, perché non abbiamo paura, sappiamo di essere bravi e di avere talento. Secondo me, faremo bella figura.”
L’attuale allenatore, l’ex calciatore internazionale Mirel Rădoi, registra, a 37 anni, il suo primo grande successo come allenatore: “E’ molto facile lavorare con loro, perché sono un gruppo molto unito, di grande talento e sarebbe molto più facile per qualsiasi allenatore collaborare con giocatori come loro. In questo momento, sono particolarmente felice perché questo è un successo straordinario. Ed è ancora più speciale visto che arriva dopo 20 anni.”
Rădoi condivide i meriti della qualificazione con Daniel Isăilă, che ha allenato la squadra nella prima parte dei preliminari, prima di partire per l’Arabia Saudita, ad Al-Hazem. Molti dei giocatori della squadra giovanile si sono formati all’accademia di calcio Viitorul di Costanza (sud-est), fondata e presieduta dall’ex grande calciatore Gheorghe Hagi, che ha accumulato 125 selezioni ed ha segnato 35 reti per la Romania. Forse troppo ottimisti, alcuni dicono già che la generazione di Hagi-junior potrebbe superare quella di suo padre, che negli anni 90, ha partecipato a tre tornei finali mondiali e a due europei.