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La Romania saluta il partenariato franco-tedesco

Il presidente francese, Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno scelto Aquisgrana quale luogo per la firma del nuovo trattato bilaterale di cooperazione e integrazione. La scelta non è casuale: la città in cui l’imperatore Carlo Magno ha insediato la sua corte si trova nell’ovest della Germania, al confine con altri due stati fondatori dell’Unione Europea, il Belgio e l’Olanda. Il nuovo trattato ha come fondamento politico e giuridico il Trattato dell’Eliseo del 1963, firmato da Charles de Gaulle e Konrad Adenauer, che ha gettato le basi della riconciliazione storica tra la Francia e la Germania. Il suo obiettivo è di adeguare i rapporti tra i due stati alle sfide del XXI secolo, puntando sull’aumento della loro coesione a livello europeo. Il trattato prevede una convergenza delle politiche economica, estera e di difesa dei due Paesi, una cooperazione nelle regioni transfrontaliere e un’assemblea parlamentare comune formata da 100 deputati francesi e tedeschi. Stando agli analisti, il trattato che crea nuove fondamenta per il partenariato franco-tedesco, il quale ha rappresentato il motore dell’Unione Europea, arriva in piena crisi esistenziale dell’integrazione europea, provocata da una Brexit poco chiara e dalle tendenze nazionaliste di alcuni stati membri del centro e dell’est europeo.

La Romania saluta il partenariato franco-tedesco
La Romania saluta il partenariato franco-tedesco

, 23.01.2019, 12:10

Il presidente francese, Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno scelto Aquisgrana quale luogo per la firma del nuovo trattato bilaterale di cooperazione e integrazione. La scelta non è casuale: la città in cui l’imperatore Carlo Magno ha insediato la sua corte si trova nell’ovest della Germania, al confine con altri due stati fondatori dell’Unione Europea, il Belgio e l’Olanda. Il nuovo trattato ha come fondamento politico e giuridico il Trattato dell’Eliseo del 1963, firmato da Charles de Gaulle e Konrad Adenauer, che ha gettato le basi della riconciliazione storica tra la Francia e la Germania. Il suo obiettivo è di adeguare i rapporti tra i due stati alle sfide del XXI secolo, puntando sull’aumento della loro coesione a livello europeo. Il trattato prevede una convergenza delle politiche economica, estera e di difesa dei due Paesi, una cooperazione nelle regioni transfrontaliere e un’assemblea parlamentare comune formata da 100 deputati francesi e tedeschi. Stando agli analisti, il trattato che crea nuove fondamenta per il partenariato franco-tedesco, il quale ha rappresentato il motore dell’Unione Europea, arriva in piena crisi esistenziale dell’integrazione europea, provocata da una Brexit poco chiara e dalle tendenze nazionaliste di alcuni stati membri del centro e dell’est europeo.



Per la Romania, Paese che ricopre la presidenza semestrale del Consiglio dell’UE e che è stata rappresentata alla cerimonia della firma dal presidente Klaus Iohannis, questo momento ha significati europei profondi. Nel suo discorso, il leader romeno ha affermato che la firma, il 22 gennaio 1963, del Trattato dell’Eliseo ha reso possibile il più grandioso progetto politico integrazionista della storia — l’Unione Europea di oggi. La rinascita dello spirito dell’Eliseo” ci deve nutrire dell’energia necessaria per continuare la visione e l’impegno dei nostri predecessori a costruire un’Europa forte, unita e coesa, e, a cominciare da oggi, ad ispirarci non sarà più solo lo spirito dell’Eliseo”, ma anche lo spirito di Aquisgrana”!, ha aggiunto ancora il presidente Iohannis. Stando a lui, nell’attuale contesto europeo, il consolidamento del progetto europeo è una necessità profonda, la cui essenza risiede solo nell’unità e nella solidarietà dei suoi stati membri.



Questo nuovo trattato — ha affermato il capo dello stato romeno — non è solo un’espressione della volontà della Germania e della Francia di consolidare i loro rapporti speciali e storici, ma riflette, in ugual misura, l’espressione sincera del loro impegno a consolidare il progetto europeo. Il presidente ha auspicato che, nonostante alcune inerenti differenze di visione sul futuro europeo comune e sul ritmo e la direzione dello sviluppo, la forza della coesione si dimostrerà, alla fine, molto più forte. Lo spirito di Aquisgrana” ci accompagnerà sulla strada verso il Vertice di Sibiu del maggio 2019, al quale il nostro messaggio comune deve essere questo: abbiamo bisogno di un’Unione forte, inclusiva, coesa e pronta a far fronte a tutte le sfide, ha aggiunto ancora Klaus Iohannis.

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