La Romania, più vicina a Schengen
Le autorità di Bucarest salutano il sostegno della Germania all’adesione della Romania all’Area Schengen e ringraziano il cancelliere Olaf Scholz per l’appoggio concesso nel raggiungere questo obiettivo. Nel suo discorso alla riunione UE a Praga, il cancelliere tedesco ha detto che la Romania, la Croazia e la Bulgaria riuniscono tutti i requisiti tenici per la piena membership dell’Area Schengen, che va tutelata e sviluppata. Agirò affinchè diventino membri a pieno titolo, ha dichiarato Olaf Scholz. A metà giugno, nel corso della sua visita in Romania, anche il presidente francese Emmanuel Macron esprimeva il sostegno a questo obiettivo.
Daniela Budu, 30.08.2022, 12:38
Dopo la dichiaraziomne fatta ieri dal cancelliere tedesco, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato in un post su una rete sociale che l’ingresso della Romania nell’Area Schengen è un target strategico del Paese, mentre il premier Nicolae Ciucă ha spiegato che, in tal modo, le esportazioni romene porebbero vedere un notevole slancio. Da parte sua, il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha valutato che i romeni meritano pienamente questa decisione, che accorcerà notevolmente i tempi di attesa alle frontiere per i trasportatori di merci.
La dichiarazione del cancelliere Olaf Scholz sul sostegno della Germania all’ingresso della Romania a Schengen è estremamente importante, in quanto è per la prima volta che la Germania, al massimo livello, lo annuncia in modo incondizionato, dichiara anche il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan Aurescu. Dal canto suo, il ministro dell’Interno, Lucian Bode, afferma che l’adesione della Romania allo Spazio Schengen è e resta un obiettivo molto importante per il Paese, apprezzando il sostegno pubblico della Germania.
A Bucarest, gli analisti di politca estera sono, però, del parere che ci vorrà ancora del tempo finchè la Romania entrerà a tutti gli effetti nello spazio di libera circolazione. Non so se troppo, ma sicuramente durerà ancora. Non vi aspettate che ora, per miracolo, qualche giorno dopo il governo olandese venga a dire va be’, abbiamo visto quello che hanno detto i tedeschi e, visto che sono più grandi, più forti e, generalmente, ci coordiniamo, rimuoveremo qualsiasi nostra opposizione all’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen. Il segnale politico è infatti importante. L’opposizione olandese al nostro ingresso sembrerebbe di restare, nel senso che non vediamo, almeno immediatamente, un cambiamento di atteggiamento. Però, ripeto, il segnale politico conta, spiega il consulente e commentatore di politica estera Radu Magdin.
L’ingresso a Schengen della Romania, che gestisce oltre 2.000 km di frontiera UE, era previsto più di 11 ani fa, però la Germania si è annoverata tra i Paesi contrari in quel momento. I motivi invocati erano la corruzione e i problemi nel campo della giustizia. Successivamente, alcuni Paesi hanno apportato delle sfumature alle proprie posizioni, ma non anche l’Olanda.