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La Romania nella quinta ondata della pandemia

Ovviamente, la Romania è entrata nella quinta ondata della pandemia. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Alexandru Rafila, affermando che, al momento, si tratta di una trasmissione sporadica del ceppo Omicron, però si stima che entro una-due settimane ci sia una trasmissione comunitaria intensa. Rafila ha spiegato che, da quale centinaio di casi al giorno, si è arrivati a qualche migliaio e che sebbene la situazione sembra essersi stabilizzata, ciò non vuol dire che le cose siano tornate alla normalità.



“Abbiamo uno dei più accelerati trend ascendenti e non mi riferisco solo all’Unione Europea, siamo al secondo o al terzo posto, quindi non abbiamo alcun motivo per rilassarci, anzi dobbiamo stare molto attenti. Speriamo che questi nuovi casi che si registrano non mettano in pericolo il sistema sanitario”, ha detto il ministro a un’emittente televisiva, aggiungendo che è stato messo a punto un circuito molto chiaro per i pazienti e che la capacità di effettuare test aumenterà.



Sono state portate a compimento tutte le pratiche necessarie per il pagamento quanto più rapido ai medici di famiglia dei servizi di diagnosi e sono stati individuati 160 centri per la valutazione ambulatoriale dei pazienti con forme medie di COVID-19. Si tratta di ambulatori integrati degli ospedali o di altri ambulatori di specialità, che esistono effettivamente in questo momento, ma che non sono stati utilizzare a tale scopo in precedenza. Saranno elaborati quanto prima anche i criteri che permetteranno di direzionare i pazienti verso questi centri.



I cittadini avranno a disposizione una carta interattiva con tutti i centri in modo da sapere a chi rivolgersi. La carta includerà anche tutti i luoghi in cui si potranno effettuare test che diventeranno operativi presso i gabinetti dei medici di famiglia. È molto importante che i pazienti vadano in questi centri quando non sono in condizioni critiche, ha sottolineato Alexandru Rafila, annunciando che a fine mese le autorità romene avranno a disposizione antivirali innovativi, che saranno somministrati solo ai pazienti con forme medie o a rischio. Il trattamento sarà ambulatoriale e va applicato nei primi giorni della malattia.



Il ministro ha inoltre dichiarato che, dal suo punto di vista, la vaccinazione non sarà obbligatoria in Romania ed ha precisato che c’è bisogno di maggiore impegno nell’informare i cittadini. Egli ha sottolineato che la vaccinazione è estremamente importante in questo momento per evitare i casi gravi e i decessi. In Romania la vaccinazione è rallentata, il numero delle persone che fanno la prima dose essendo di solo qualche migliaio. La Romania si piazza al penultimo posto nell’UE da questo punto di vista, nonostante disponga, in grandi quantità, di tutti i vaccini approvati nello spazio comunitario.

La Romania nella quinta ondata della pandemia
La Romania nella quinta ondata della pandemia

, 10.01.2022, 12:59

Ovviamente, la Romania è entrata nella quinta ondata della pandemia. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Alexandru Rafila, affermando che, al momento, si tratta di una trasmissione sporadica del ceppo Omicron, però si stima che entro una-due settimane ci sia una trasmissione comunitaria intensa. Rafila ha spiegato che, da quale centinaio di casi al giorno, si è arrivati a qualche migliaio e che sebbene la situazione sembra essersi stabilizzata, ciò non vuol dire che le cose siano tornate alla normalità.



“Abbiamo uno dei più accelerati trend ascendenti e non mi riferisco solo all’Unione Europea, siamo al secondo o al terzo posto, quindi non abbiamo alcun motivo per rilassarci, anzi dobbiamo stare molto attenti. Speriamo che questi nuovi casi che si registrano non mettano in pericolo il sistema sanitario”, ha detto il ministro a un’emittente televisiva, aggiungendo che è stato messo a punto un circuito molto chiaro per i pazienti e che la capacità di effettuare test aumenterà.



Sono state portate a compimento tutte le pratiche necessarie per il pagamento quanto più rapido ai medici di famiglia dei servizi di diagnosi e sono stati individuati 160 centri per la valutazione ambulatoriale dei pazienti con forme medie di COVID-19. Si tratta di ambulatori integrati degli ospedali o di altri ambulatori di specialità, che esistono effettivamente in questo momento, ma che non sono stati utilizzare a tale scopo in precedenza. Saranno elaborati quanto prima anche i criteri che permetteranno di direzionare i pazienti verso questi centri.



I cittadini avranno a disposizione una carta interattiva con tutti i centri in modo da sapere a chi rivolgersi. La carta includerà anche tutti i luoghi in cui si potranno effettuare test che diventeranno operativi presso i gabinetti dei medici di famiglia. È molto importante che i pazienti vadano in questi centri quando non sono in condizioni critiche, ha sottolineato Alexandru Rafila, annunciando che a fine mese le autorità romene avranno a disposizione antivirali innovativi, che saranno somministrati solo ai pazienti con forme medie o a rischio. Il trattamento sarà ambulatoriale e va applicato nei primi giorni della malattia.



Il ministro ha inoltre dichiarato che, dal suo punto di vista, la vaccinazione non sarà obbligatoria in Romania ed ha precisato che c’è bisogno di maggiore impegno nell’informare i cittadini. Egli ha sottolineato che la vaccinazione è estremamente importante in questo momento per evitare i casi gravi e i decessi. In Romania la vaccinazione è rallentata, il numero delle persone che fanno la prima dose essendo di solo qualche migliaio. La Romania si piazza al penultimo posto nell’UE da questo punto di vista, nonostante disponga, in grandi quantità, di tutti i vaccini approvati nello spazio comunitario.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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