La Romania – la necessità di un parlamento riformato
A differenza dai suoi predecessori alla presidenza dello stato romeno post-comunista, Ion Iliescu e Traian Basescu, il presidente romeno in carica, Klaus Iohannis, non fu mai membro del Parlamento. Longevo sindaco della città di Sibiu (nel centro della Romania), dal 2000 al 2014, dove fu candidato del Forum Democratico Tedesco, Iohannis aderi ad uno dei partiti politici nazionali, il Partito Nazional-liberale, solo nel 2013. Perciò, scrivono gli analisti, è in grado di diventare portavoce del malcontento dei cittadini contro il cattivo funzionamento del Legislativo e contro i giochi politici con una posta in gioco minore con cui si cimentano i senatori e i deputati dei grandi partiti. Mercoledi, Iohannis non ha esitato a chiedere alla plenaria del Parlamento una maggiore coerenza nellelaborazione delle leggi. In un discorso nella plenaria delle Camere, il capo dello stato ha ammonito che le modifiche legislative troppo frequenti hanno intaccato settori-chiave, come lIstruzione e la Sanità. Cosi, ha precisato egli, la Legge sullIstruzione è stata modificata 26 volte, la Legge sulla sanità 114 volte, quella sullAmministrazione locale 38 volte, il Codice del Lavoro 28 volte e la Legge sugli acquisti pubblici 35 volte. E il risultato è lirritazione crescente della popolazione.
România Internațional, 17.09.2015, 14:04
A differenza dai suoi predecessori alla presidenza dello stato romeno post-comunista, Ion Iliescu e Traian Basescu, il presidente romeno in carica, Klaus Iohannis, non fu mai membro del Parlamento. Longevo sindaco della città di Sibiu (nel centro della Romania), dal 2000 al 2014, dove fu candidato del Forum Democratico Tedesco, Iohannis aderi ad uno dei partiti politici nazionali, il Partito Nazional-liberale, solo nel 2013. Perciò, scrivono gli analisti, è in grado di diventare portavoce del malcontento dei cittadini contro il cattivo funzionamento del Legislativo e contro i giochi politici con una posta in gioco minore con cui si cimentano i senatori e i deputati dei grandi partiti. Mercoledi, Iohannis non ha esitato a chiedere alla plenaria del Parlamento una maggiore coerenza nellelaborazione delle leggi. In un discorso nella plenaria delle Camere, il capo dello stato ha ammonito che le modifiche legislative troppo frequenti hanno intaccato settori-chiave, come lIstruzione e la Sanità. Cosi, ha precisato egli, la Legge sullIstruzione è stata modificata 26 volte, la Legge sulla sanità 114 volte, quella sullAmministrazione locale 38 volte, il Codice del Lavoro 28 volte e la Legge sugli acquisti pubblici 35 volte. E il risultato è lirritazione crescente della popolazione.
“Ho visto di recente uno studio in cui l80% dei romeni si dichiaravano scontenti del fatto che le leggi in Romania siano pesanti. Il fatto che la gente desidera norme giuridiche più chiare, più semplici, che non cambiano da un giorno allaltro, non credo sia una sopresa per nessuno. Approcci tipo diamo oggi una legge e domani la modifichiamo con unordinanza devono scomparire, ha detto il capo dello stato.
Al posto di questa maniera controproducente, cronofaga e costosa di legiferare, il presidente propone ai parlamentari: “Una legislazione flessibile, elaborata in diretto collegamento con i bisogni e le aspettative della società, liberata dal populismo e durevole, che deve diventare una priorità dellintera classe politica”.
Negli ultimi anni, decine di parlamentari, della Maggioranza o dellOpposizione, di destra o di sinistra, sono stati messi sotto accusa, indagati e, finalmente, condannati in clamorosi fascicoli di corruzione. La lentezza, se non addirittura il rifiuto dei colleghi di dare il via libera alla rimozione dellimmunità parlamentare ad alcuni dei deputati e senatori nel mirino della Direzione Nazionale Anticorruzione ha leso ancora il prestigio del Parlamento. “Per me, un Parlamento forte significa anche un posizionamento corretto nei confronti della giustizia. Il rispetto per la legge non può essere dissociato dal rapporto con la giustizia. Ogni volta che ho considerato che siano già avvenute derive in questo senso, ve lho comunicato, non perchè desidero intervenire nellattività del Parlamento, ma proprio perchè il modo in cui questa istituzione risponde alle richieste della giustizia può ledere la sua credibilita”, ha detto ai parlamentari il presidente Iohannis. Dopo il discorso, sia i rappresentanti della Maggioranza socialdemocratica, che quelli dellOpposizione liberale si sono detti disposti a fare degli sforzi per rifare limmagine del Parlamento. Il quale, sebbene essenziale per la democrazia, gode da anni, stando ai sondaggi, della fiducia di solo il 10-12% dei romeni. (traduzione di Adina Vasile)