La Romania e l’eurozona
I partiti politici saranno chiamati a consultazioni dal presidente Klaus Iohannis per identificare un consenso politico nazionale sul passaggio della Romania all’euro. La decisione è stata annunciata poco dopo l’incontro del capo dello stato giovedì con il premier Victor Ponta e con il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu.
Corina Cristea, 29.05.2015, 13:55
Un simile consenso consentirà l’adozione di una strategia nazionale sul passaggio all’euro e di un calendario rigoroso di misure economiche, monetarie, legislative e istituzionali, in grado di assicurare alla Romania un percorso economico stabile e prevedibile, precisa un comunicato della Presidenza.
Obiettivo costante della politica di Bucarest negli ultimi anni, il passaggio della Romania all’euro è stato altrettanto costantemente rinviato come target. Discutere solo di target è pericoloso, richiama l’attenzione il governatore della Banca Centrale il quale, tre settimane fa, dichiarava che l’elaborazione di una road map sul passaggio all’euro è molto più importante della data target stessa, e nella sua mancanza sono inutili i dibattiti per il 1 gennaio 2019 – la data prevista dal governo nel Programma di convergenza inviato alla Commissione Europea.
Nell’ambito dei colloqui di giovedì, è stata decisa la creazione di un Comitato di coordinamento del processo del passaggio alla moneta comune, in grado di assicurare la progettazione, il coordinamento e il monitoraggio delle tappe e delle responsabilità implicate per raggiungere questa meta.
Per il passaggio all’euro serve uno sforzo congiunto del Governo, del Parlamento, della Banca Centrale, sottolineava un mese fa anche il premier Victor Ponta, precisando che la Romania riunisce in questo momento i criteri nominali per passare all’euro. Per essere veramente preparata, la Romania deve però avere un’economia competitiva, dicono le autorità di Bucarest.
Il percorso degli ultimi anni, ma anche le stime sul successivo periodo indicano che la Romania sta bene come crescita economica. E gli analisti della Banca Mondiale anticipano che la Romania e la Polonia, accanto ad altri stati dell’Europa centro-orientale, continueranno a crescere in un ritmo più accelerato rispetto ai Paesi occidentali, nei prossimi due anni.
Gli elementi che contribuiranno a questa espansione economica sono il rafforzamento della domanda interna, la ripresa graduale degli investimenti e l’aumento delle esportazioni, scrive Financial Times, in possesso di un rapporto della Banca Mondiale sulla prognosi economica per i prossimi due anni. L’economia della Romania è cresciuta del 2,8% lo scorso anno, e la più recente prognosi della Banca Mondiale indica una cifra identica anche per il corrente anno.