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La Romania e l’euro

Il passaggio della Romania all’euro è un vero e proprio progetto-Paese, che per avere successo richiede il sostegno dell’intera società, dichiarava la premier Viorica Dăncilă in occasione della presentazione della relazione giustificativa del Piano nazionale per il passaggio all’euro. Come l’adesione all’Unione Europea e alla NATO, il passaggio alla moneta europea ha l’importanza di un vero e proprio progetto-Paese, è del parere il capo dell’esecutivo di Bucarest. Secondo lei, porterà benefici all’intera società romena, però il successo di tale iniziativa dipende dal sostegno dell’ambiente accademico, della società civile e dei partiti politici, dei partner sociali e delle principali istituzioni dello stato. Sono fondamentali la tappa che precede questo processo, ovvero l’adeguamento al Meccanismo europeo dei tassi di cambio, ma anche l’adozione da parte del Governo delle misure necessarie per aumentare la competitività e garantire una crescita economica sostenibile.



Viorica Dăncilă: Sono convinta che, tramite misure volte a stimolare l’economia e a sostenere i settori competitivi, tramite un dialogo aperto e costante con i partner sociali, esistono le premesse necessarie affinché, nel 2024, la Romania possa adempiere ai requisiti fondamentali necessari per il passaggio all’euro”.



Il presidente dell’Accademia Romena, Aurel Pop, ha sottolineato che la presenza della Romania nell’Unione Europea è fondamentale e l’adeguamento del Paese ai suoi valori ha rappresentato una salvezza per il benessere della società. Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, sostiene un approccio prudente perché, nella sua opinione, l’adesione all’eurozona non risolve automaticamente i problemi di un’economia, anzi li può addirittura aggravare. Il Governatore della Banca Centrale considera che bisogna seguire anche il modo in cui Paesi dell’Europa centrale ed orientale hanno agito quando hanno aderito all’eurozona. Nella sua opinione, per la Romania è rilevante l’approccio di Polonia, Rep. Ceca e Ungheria. L’adesione all’euro resta un impegno assunto.



Mugur Isărescu: Il passaggio all’euro è una questione per la quale bisogna decidere quando agire, non se farlo. L’impegno della Romania a entrare a far parte dell’eurozona è indiscutibile, perché rappresenta un obbligo assunto tramite il Trattato di adesione all’Unione Europea. Al di là dei vincoli formali e giuridici, l’impegno a passare alla moneta unica europea riflette anche il forte attaccamento della Romania al progetto europeo. In altre parole, la Romania si è assunta pienamente il destino europeo e ciò presuppone anche l’adesione all’eurozona”.



Non bisogna perdere di vista — ha ricordato Mugur Isărescu — il fatto che tale pratica non è strettamente tecnica e non riguarda solo il cambiamento delle banconote e delle monete in lei con quelle in euro, ma costituisce un processo molto complesso che, per svolgersi adeguatamente e per concludersi con successo, richiede una gestione particolarmente attenta e una buona collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

Photo credit: pixabay
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, 17.04.2019, 13:22

Il passaggio della Romania all’euro è un vero e proprio progetto-Paese, che per avere successo richiede il sostegno dell’intera società, dichiarava la premier Viorica Dăncilă in occasione della presentazione della relazione giustificativa del Piano nazionale per il passaggio all’euro. Come l’adesione all’Unione Europea e alla NATO, il passaggio alla moneta europea ha l’importanza di un vero e proprio progetto-Paese, è del parere il capo dell’esecutivo di Bucarest. Secondo lei, porterà benefici all’intera società romena, però il successo di tale iniziativa dipende dal sostegno dell’ambiente accademico, della società civile e dei partiti politici, dei partner sociali e delle principali istituzioni dello stato. Sono fondamentali la tappa che precede questo processo, ovvero l’adeguamento al Meccanismo europeo dei tassi di cambio, ma anche l’adozione da parte del Governo delle misure necessarie per aumentare la competitività e garantire una crescita economica sostenibile.



Viorica Dăncilă: Sono convinta che, tramite misure volte a stimolare l’economia e a sostenere i settori competitivi, tramite un dialogo aperto e costante con i partner sociali, esistono le premesse necessarie affinché, nel 2024, la Romania possa adempiere ai requisiti fondamentali necessari per il passaggio all’euro”.



Il presidente dell’Accademia Romena, Aurel Pop, ha sottolineato che la presenza della Romania nell’Unione Europea è fondamentale e l’adeguamento del Paese ai suoi valori ha rappresentato una salvezza per il benessere della società. Il Governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, sostiene un approccio prudente perché, nella sua opinione, l’adesione all’eurozona non risolve automaticamente i problemi di un’economia, anzi li può addirittura aggravare. Il Governatore della Banca Centrale considera che bisogna seguire anche il modo in cui Paesi dell’Europa centrale ed orientale hanno agito quando hanno aderito all’eurozona. Nella sua opinione, per la Romania è rilevante l’approccio di Polonia, Rep. Ceca e Ungheria. L’adesione all’euro resta un impegno assunto.



Mugur Isărescu: Il passaggio all’euro è una questione per la quale bisogna decidere quando agire, non se farlo. L’impegno della Romania a entrare a far parte dell’eurozona è indiscutibile, perché rappresenta un obbligo assunto tramite il Trattato di adesione all’Unione Europea. Al di là dei vincoli formali e giuridici, l’impegno a passare alla moneta unica europea riflette anche il forte attaccamento della Romania al progetto europeo. In altre parole, la Romania si è assunta pienamente il destino europeo e ciò presuppone anche l’adesione all’eurozona”.



Non bisogna perdere di vista — ha ricordato Mugur Isărescu — il fatto che tale pratica non è strettamente tecnica e non riguarda solo il cambiamento delle banconote e delle monete in lei con quelle in euro, ma costituisce un processo molto complesso che, per svolgersi adeguatamente e per concludersi con successo, richiede una gestione particolarmente attenta e una buona collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

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