La Romania e le recenti crisi internazionali
Daniela Budu, 18.07.2016, 17:07
La Francia e la Turchia hanno
attraversato giornate sanguinose, tristi, agitate e piene di insicurezza.
Giovedi’ sera, quando la Francia celebrava la sua Festa Nazionale, un tunisino
si è schiantato con un camion nella folla radutasi per i fuochi d’artificio
sulla Promenade des Anglais a Nizza ed ha ucciso o ferito centinaia di persone,
compresi bambini. L’attacco è stato rivendicato dall’organizzazione jihadista
Stato Islamico. Tra le vittime anche romeni. Il Ministero degli Esteri d
Bucarest ha annunciato che i rappresentanti della missione diplomatica romena
in Francia restano in contatto permanente con il personale sanitario locale e
monitorano l’evoluzione dello stato di salute dei feriti. Il premier Dacian Ciolos
ha discusso, in un colloquio telefonico, con il collega francese, Manuel Valls,
dei romeni che si trovavano a Nizza nel momento dell’attacco.
Nel frattempo, in Francia sono
stati proclamati tre giorni di lutto nazionale ed è stato osservato un momento
di raccoglimento alla memoria delle vittime dell’attentato. Oltre 500 persone
si sono recate, finora, presso i punti di sostegno psicologico istituiti a
Nizza per i testimoni dell’attentato, traumatizzati da ciò che hanno visto e
vissuto. Le autorità francesi hanno arrestato diverse persone sospette di
essere collegate all’attacco.
D’altra parte, circa 300 militari e civili sono stati uccisi e 1.400
feriti in Turchia, in un tentativo di copo di stato fallito. Una parte
dell’esercito turco ha tentato, il 15 luglio, di destituire il presidene Recep
Tayyip Erdogan. L’esercito ha trasmesso di tentare il golpe per mantenere la
laicità dello stato e le libertà, e per restaurare l’ordine costituzionale in
Turchia. Ulteriormente, il presidente Erdogsn ha annunciato che il tentativo di
golpe è fallito e ha esortato la gente a scendere in piazza, il che è anche
successo. Il colpo di stato è stato seguito da migliaia di arresti e
destituzioni. Sebbene Recep Tayyip Erdogan sia stato eletto democraticamente,
egli è accusato di cercare di islamizzare lo stato turco. Sebbene popolare in
Turchia, Erdogan è stato criticato, negli ultimi anni, per il blocco
dell’accesso ad una stampa libera, per per ave ridotto al silenzio i suoi
critici, inclusivamente giornalisti, per promuovere l’islam negli ambienti
laici e per aver esteso le sue prerogative presidenziali. In seguito al colpo
di stato, si è creato caos inclusivamente sugli aeroporti della capitale Ankara
e di Istanbul.
Disagi anche per i romeni, che avevano programmati voli verso e
dalla Turchia. Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha messo a disposizione di
chi è stato colpito dagli eventi in Turchia una linea telefonica speciale, dove
sono state ricevute oltre 2000 chiamate. Sono stati rimpatriati centinaia di cittadini
romeni a carico del Ministero degli Esteri, attraverso l’unità di crisi
istituita a Bucarest. Due equipe consolari mobili dell’Ambasciata della Romania
a Sofia (in Bulgaria) hanno facilitato il transito di decine di auto con
cittadini romeni tramite due dei valichi di confine terrestre con la Turchia.
Il Ministero romeno degli Esteri ha raccomandato ai romeni di evitare qualsiasi
spostamento in Turchia che non è assolutamente necessario. (traduzione di Adina Vasile)