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La Romania e le quote obbligatorie per i rifugiati

In conformità ai meccanismi di relocalizzazione dei rifugiati stabiliti nel 2015 dalla Commissione Europea, la Romania avrebbe dovuto ospitare entro questanno oltre 4000 persone giunte dallAfrica e dal Medio Oriente in Grecia ed Italia – Paesi sui quali la pressione è massima. Il numero di rifugiati giunti in Romania in base ai meccanismi di collaborazione intracomunitari è, però, di molto inferiore. Cosi, in Romania sono state inviate finora 710 persone con status di rifugiato, giunte come migranti illegali nei due Paesi menzionati. La maggior parte provengono dalla Siria, ma ci sono anche rifugiati dallIraq, dallEritrea o dallo Yemen. Il numero basso si deve, principalmente, al fatto che i migranti illegali eleggibili per la relocalizzazione in un altro Paese europeo non sono cosi numerosi come stimato inizialmente dalla Commissione Europea. Nel rispettivo momento, la Romania ha espresso la sua solidarietà nel problema dei rifugiati, ma si è opposta alle cosiddette quote obbligatorie e ha rifiutato di votarle, come anche lUngheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia.

La Romania e le quote obbligatorie per i rifugiati
La Romania e le quote obbligatorie per i rifugiati

, 22.08.2017, 14:07

In conformità ai meccanismi di relocalizzazione dei rifugiati stabiliti nel 2015 dalla Commissione Europea, la Romania avrebbe dovuto ospitare entro questanno oltre 4000 persone giunte dallAfrica e dal Medio Oriente in Grecia ed Italia – Paesi sui quali la pressione è massima. Il numero di rifugiati giunti in Romania in base ai meccanismi di collaborazione intracomunitari è, però, di molto inferiore. Cosi, in Romania sono state inviate finora 710 persone con status di rifugiato, giunte come migranti illegali nei due Paesi menzionati. La maggior parte provengono dalla Siria, ma ci sono anche rifugiati dallIraq, dallEritrea o dallo Yemen. Il numero basso si deve, principalmente, al fatto che i migranti illegali eleggibili per la relocalizzazione in un altro Paese europeo non sono cosi numerosi come stimato inizialmente dalla Commissione Europea. Nel rispettivo momento, la Romania ha espresso la sua solidarietà nel problema dei rifugiati, ma si è opposta alle cosiddette quote obbligatorie e ha rifiutato di votarle, come anche lUngheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia.



“Il problema della migrazione e quello dei rifugiati sono due categorie distinte”, ha spiegato il capo della diplomazia di Bucarest, Teodor Meleşcanu – i primi sono rifugiati per motivi politici, a causa delle guerre, ma cè anche una migrazione a carattere economico, soprattutto dai Paesi con regimi politici che sono falliti, con condizioni di vita difficili. La Romania ha espresso la sua solidarietà, sebbene avessimo considerato che non fosse normale avere delle quote fisse. Allo stesso tempo, abbiamo manifestato la disponibilità ad accogliere un certo numero di rifugiati”, ha aggiunto il ministro, precisando che la Romania farà il suo dovere di stato membro dellUe. La scorsa settimana, Bucarest si è offerta ad accogliere 1.942 rifugiati dalla Grecia e dallItalia, e il ministro degli Esteri ha ricordato, daltra parte, che la Romania partecipa massicciamente alle operazioni nel Mar Nero per fermare il flusso di rifugiati e salvare quelli che si assumono simili rischi. Meleşcanu ha pure mostrato che Bucarest sta lavorando ad uniniziativa, che prevede linvio di 50 gendarmi e poliziotti per laddestramento delle forze di sicurezza irachene nella lotta al gruppo terroristico Stato Islamico.



La Romania si è assunta lobbligo a contribuire con 800 mila euro alla coalizione di lotta allo stato islamico e ad aiutare le vittime civili in queste zone. Cè inoltre un contributo di 340 mila euro destinato inannzittutto a quelli in Siria, alle persone che soffrono. È, soprattutto, un aiuto umanitario, e avremo anche un contributo, che non abbiamo ancora stabilito, dal Fondo Ue per i rifugiati dalla Siria che attualmente si trovano in Turchia”, ha spiegato il ministro degli Esteri. (traduzione di Adina Vasile)




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