La Romania e l’Area Schengen
Prevista inizialmente per il marzo 2011, l’adesione della Romania allo spazio comunitario, assieme alla Bulgaria, è stata rinviata ripetutamente, e l’Olanda si è fatta notare come principale oppositore. I motivi invocati lungo il tempo riguardano il mancato adempimento ad alcuni degli obiettivi assunti nell’ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, legati alla corruzione, alla giustizia, al contrasto della criminalità organizzata, anche se, dal punto di vista formale, non si dovrebbero fare connessioni tra l’adesione a Schengen e il MCV.
Corina Cristea, 19.09.2017, 12:32
Questo argomento resta di grande interesse per Bucarest, ma anche per Bruxelles, sullo sfondo della situazione creata in seguito all’esodo senza precedenti dei migranti verso l’Europa, negli ultimi anni. La settimana scorsa, nella plenaria del Parlamento Europeo, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker ha affermato, nel suo discorso annuo sullo stato dell’Unione, che la Romania e la Bulgaria dovrebbero essere accettate rapidamente nell’Area Schengen di libera circolazione.
L’idea è stata ripresa, all’inizio di questa settimana, a Bucarest, dal commissario europeo alla sicurezza, Julian King, in visita ufficiale. L’Area Schengen sarebbe più forte e tutti i Paesi avrebbero da guadagnare, se anche la Romania ne facesse parte — ha affermato il commissario. La dichiarazione è stata fatta sullo sfondo dei colloqui avuti da Julian King con esponenti romeni sull’attività a livello europeo, gli sforzi per contrastare il terrorismo, soprattutto quello informatico, ma anche la criminalità organizzata. Il Commissario ha annunciato, d’altra parte, che, all’inizio della settimana, sarà presentato un pacchetto di misure della Commissione Europea volte ad aumentare la capacità comunitaria di resistenza e a prevenire gli attacchi terroristici.
Bucarest riunisce tutti i criteri di adesione all’Area Schengen, hanno ricordato le autorità romene e la Romania ha portato a compimento tutti gli impegni assunti quale stato sito al confine orientale dell’Unione Europea. Il leader del PSD, il principale partito al governo, Liviu Dragnea spiega: Il nostro ingresso nell’Area Schengen porta vantaggi non solo alla Romania, ma anche a tutti i Paesi dell’UE. Dal punto di vista tecnico, da molto tempo, la Romania non deve più fare niente. Molti mi dicono che, essendo previste elezioni in alcuni Paesi, è normale che ci siano questi approcci. Ma è un atteggiamento ingiusto nei confronti della Romania, del tutto ingiusto. La Romania garantisce la sicurezza al confine orientale, che ha una lunghezza notevole, la Romania ha fatto investimenti costosi, ha fatto grandi sforzi, è implicata in tutte queste strutture di sicurezza al confine orientale e le si rifiuta l’accesso a Schengen per motivi che non sono legati a ciò che si è discusso all’inizio di questo processo.
Le affermazioni fatte da Liviu Dragnea, presidente della Camera dei Deputati, giungono dopo che l’Olanda e la Germania hanno ribadito la loro opposizione all’ingresso della Romania nell’Area Schengen. (tr. G.P.)