La Romania e la Nato
Nel contesto generale in cui la Nato riconsidera le sue priorità per il fianco Est, una serie di analisi mostrano che lEsercito romeno ha bisogno di equipaggiamenti moderni, soprattutto nella difesa dello spazio aereo. Largomento si potrebbe ritrovare anche sullagenda del vertice NATO di questestate, di Varsavia. Commentando, per Radio Romania, le aspettative di Bucarest da questa riunione storica, il ministro romeno della Difesa, Mihnea Motoc afferma che: “la posta in gioco per il vertice alleato di questanno è quella di far passare le misure di riassicurazione e adattamento alleate, per gli stati del fianco est, che sono state generate dal vertice del 2014 nel Galles, nel contesto delle evoluzioni nellEst, in Ucraina, di farle passare ad un livello superiore, quello della coagulazione di un adattamento strategico a lungo termine dellAlleanza, con un adattamento che comporta tre componenti principali di azione, ossia, quella militare, quella politica e quella istituzionale. Per quanto ci riguarda, siamo attivi nei negoziati, desideriamo avere un alto profilo nella promozione degli interessi di sicurezza”.
Valentin Țigău, 29.01.2016, 14:23
Fino a luglio, la Romania prenderà in calcolo anche le opzioni che saranno formulate, nellambito della strategia a lungo termine, dai ministri degli Esteri dei Paesi NATO. Sempre in vista del vertice di Varsavia, la Romania ospiterà, a fine aprile, un incontro importante per larmonizzazione e la cristalizzazione dei punti di vista; si tratta della riunione dei direttori politici della Difesa, una buona occasione affinchè Bucarest renda noti e promuova i suoi interessi di sicurezza rispetto allagenda del vertice di Varsavia. La preoccupazione prioritaria, afferma il ministro romeno della Difesa, è di continuare a rafforzare il fianco est, con accento soprattutto sulla problematica di sicurezza in corso nellarea del Mar Nero. In questo contesto, la Romania sosterrà, a Varsavia, lidea della creazione di basi permanenti della Nato nellest dellEuropa, correlata con la possibilità di ricevere, in tempo utile, rinforzi credibili e robusti. Nellintervista a Radio Romania, il ministro Mihnea Motoc affronta anche la crisi politica in Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona). Il ministro saluta il fatto che, di recente, a Chisinau, è stato investito un nuovo governo democratico e che la visita a Bucarest del premier Pavel Filip ha dato un segnale chiaro di ritorno alla stabilità e di continuazione delliter europeo dello stato al confine orientale della Nato. (traduzione di Adina Vasile)